Lo sport ad Asti non ha un assessore, Maurizio Rasero ha preferito dare la semplice delega a Valter Rizzo, uomo di sport sicuramente competente, che ha il termometro di quanto avviene sul nostro territorio. Non poteva che quindi essere Rizzo la personalità più adatta per fare il punto a conclusione della prima parte della stagione sportiva e dopo i primi suoi sei mesi da delegato allo sport per il comune capoluogo.

Come valuta la situazione delle sport astigiano?

“Le società, dopo due anni di pandemia, stanno riprendendo a lavorare con intensità. Certo, all’inizio è stata una mazzata. Come in tutta Italia, c’è stata una ripercussione. Per fortuna che ad Asti ci sono società solide che hanno tenuto ben saldo il loro lavoro. Per dirla in breve, nel 2021-2022 si è andati avanti con il freno tirato; nel 2022 si è registrata una ripresa sostanziale”.

L’amministrazione comunale ha dovuto provvedere a sofferenze in riferimento a palestre e strutture varie, soprattutto nei costi?

“Una motivazione importante che abbiamo dato allo sport è proprio di evitare, nonostante lo Stato non aiuti, i rincari energetici. Cerchiamo di non toccare questa realtà perché non è solo un’azione a favore dello sport e basta, ma è anche una politica sociale. Se riusciamo ad avvicinare i giovani, e non solo, allo sport, vuol dire toglierli dalla strada o da altre situazioni. Non aumentare i costi delle palestre significa che le società garantiscono gli stessi costi alle famiglie. Evitare un ulteriore freno e altre difficoltà”.

Asti è una piccola città: più facile o difficile da gestire a livello sportivo?

“Da un lato, apparentemente sembra più facile, la realtà però è un’altra: piccola città significa ridotti investimenti in loco da parte di grandi imprese, che tra l’altro Asti non ha. E’ complicato trovare sponsor, recuperare materia prima per fare sport. Se partiamo dal presupposto che ogni società sportiva non viva a scopo di lucro, capiamo il problema. Se prendiamo come esempio la pallavolo femminile, Asti non può permettersi una squadra in categorie superiori e deve affiliarsi ad altre realtà più organizzate anche economicamente”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 9 dicembre 2022

Giuseppe Pio