ARTURO BRACHETTIAncora una manciata di biglietti disponibili per lo spettacolo pomeridiano del 22 ottobre per “Brachetti, che sorpresa!” ormai andato sold out nelle serate di mercoledì e giovedì. Il camaleontico Arturo Brachetti, come commenta questo successo? Questo è senza dubbio uno show fortunato, sulla scia del successo che ha visto me e i miei collaboratori a realizzare una performance dove non c’è un minuto solo in cui non accada qualcosa di magico. Ci sono trasformazioni continue, anche 21 in cinque minuti, sparizioni, veri e propri decolli e per concludere una tecnica di inizio secolo ma riscoperta solo nel 2000, cioè la manipolazione della sabbia per creare scenari ed immagini. Chi la affianca in questo ultimo lavoro? I miei Compagni di avventura sono  Luca Bono, “l’enfant prodige della magia”, giovane talento dell’illusionismo internazionale e mio allievo; Luca&Tino, artisti esilaranti e stralunati; Francesco Scimemi, illusionista comico tanto geniale quanto imprevedibile, parte terrena dello spettacolo e Kevin Michael Moore, alias 328328, che interpreta un po’ il Morpheus di Brachetti che sorpresa!, un caronte che rappresenta poi la morale della favola che andiamo a raccontare. Quali sono le altre trovate sceniche della performance?
 Due le novità tecniche assolute: il laser, manipolato e utilizzato durante la narrazione; e la scenografia realizzata con l’innovativa tecnica del video mapping, per la prima volta impiegata in Italia in uno spettacolo di varietà”. L’intervista integrale verrà pubblicata sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 23 ottobre. Manuela Caracciolo