Ieri, al tribunale di Asti l’udienza prevista per il processo che vede come imputato di  abuso d’ufficio e falso in atto pubblico Paolo Ricagno 69 anni ex presidente del  Consorzio Tutela dell’Asti Spumante è stata rinviata al 26 ottobre. Mancava per  ragioni di salute uno dei giudici. Secondo l’accusa Ricagno avrebbe travisato la  decisione del consiglio del consorzio. In assemblea i soci si erano dichiarati contrari  ad allargare la zona di produzione del Moscato (52 Comuni delle provincie di Asti,  Alessandria e Cuneo) includendo arbitrariamente anche i vigneti delle frazioni di  Asti. In una lettera alla Regione ed al Ministero delle Politiche Agricole il presidente  del consorzio avrebbe dichiarato il contrario. Nelle precedenti udienze, diversi  testimoni dell’accusa hanno confermato la decisione del consiglio generale del  Consorzio Tutela dell’Asti Spumante di non concedere l’allargamento della zona di  produzione dell’uva Moscato ai viticoltori delle frazione di Asti. Oltre a creare un  danno ai produttori di Moscato dei 52 comuni delle tre provincie del sud Piemonte  l’allargamento della coltivazione sulle colline del comune di Asti danneggerebbe la  qualità del vino, perchè non adatte.