Un’aggressione vile, una violenza immotivata che odora di razzismo. E’ accaduto qualche giorno fa a cavallo fra il sud della provincia e Santo Stefano Belbo. Un giovane profugo è stato brutalmente picchiato da almeno un paio di soggetti che con un banale pretesto lo hanno fermato per strada, prendendolo poi a botte. Pugni e calci conditi da frase ingiuriose e inequivocabili. Insulti razziali che lasciano ben pochi dubbi sulla matrice del pestaggio. “Sporco negro” gli avrebbero urlato addosso mentre, senza motivo, lo riempivano di botte. Ma la triste odissea di A., un giovane ben integrato sul territorio e che per il territorio che lo ha ospitato e gli ha offerto una nuova opportunità, lavora e si adopera non è finita qui. Dopo l’agguato avvenuto in pieno pomeriggio, domenica, i suoi aguzzini lo hanno abbandonato agonizzante a terra. Ferito e solo.  E solo il ragazzo è rimasto. E da solo, pare, è riuscito a chiedere aiuto. Già perché nessuno alla vista di una persona in difficoltà, a terra e visibilmente ferita, si è fermato per prestare aiuto, per capire cosa fosse successo. Nessuno si sarebbe premurato di chiamare i soccorsi o le forze dell’ordine per denunciare l’accaduto. Nessuno ha aiutato A. la cui unica colpa sarebbe stata quella di avere un colore della pelle diverso dai suoi aggressori. Sarebbe stato proprio lui, ancora sul ciglio della strada, a chiamare una sua amica col cellulare raccontando cosa era successo. Solo allora la macchina dei soccorsi è entrata in azione. Il ragazzo è stato così soccorso e portato all’ospedale più vicino, dove sarebbe ancora ricoverato per le gravi ferite al volto subite nel pestaggio. Parallelamente sono scattate le indagini dei carabinieri che stanno lavorando per identificare gli aggressori. C’è chi descrive i picchiatori come stranieri, particolare che renderebbe ancora più anomalo e preoccupante il pestaggio. La vicenda ha comunque suscitato lo sdegno di buona parte della società civile che si domanda cosa poter fare in prima persona per fare sì che episodi di questo genere non si verifichino più.