Sono 136 mila le imprese artigiane attive in Piemonte nel 2011, un dato sostanzialmente allineato con i valori dell’anno precedente.  Anche  il  numero  di  lavoratori  autonomi  appare invariato  a  quota  17 mila  unità,  pur  registrando  una  minima  perdita dell’0.6%,  pari  a  meno  di  mille addetti.  In  termini  assoluti,  una  riduzione  simile  si  registra anche per il lavoro dipendente (in percentuale -0.8%), stabile intorno ai 119 mila occupati.

E’ quanto emerge dai risultati dell’aggionamento “Banca Dati sull’artigianato”, curato dal Sistema Informativo delle Attività Produttive della Regione Piemonte. Nel 2011 non si è quindi osservato un tracollo e, considerando la crisi in atto da anni, è una notizia positiva.

Appare determinante  il  ruolo  degli  artigiani  stranieri:  il  loro  peso  nel  settore della manifattura leggera passa  dal  2,3%  a oltre il 10%, mentre nel settore edile raggiunge quasi il  21%.

Torino  rappresenta  circa  metà  del  panorama regionale  delle imprese artigiane e  quindi  determina  buona  parte  delle  caratteristiche  e  della  dinamica  complessiva. Forse sorprendentemente,  è la provincia che perde, in termini relativi, meno artigiani italiani tra il 1999  e il 2011: -0.6%, rispetto  a -0.8% di  Cuneo.  Le maggiori riduzioni percentuali si  osservano ad Alessandria (-10.4%), Verbania (-10.3%) e Biella (-8.4%).

Sulla  base  dei  dati  disponibili  si  osserva  che  il  numero  di  occupati  dipendenti  delle  imprese  artigiane  nel  2011  è  diminuito  rispetto  ai  livelli  degli  ultimi  anni. Il  calo  è  rimasto  modesto  e  la  serie  storica  destagionalizzata  è  in  realtà pressoché costante su livelli prossimi ai 119 mila dipendenti.