Ci risiamo. A distanza di pochi anni, ad Asti e provincia tiene nuovamente banco la questione motocross. Dopo la recente chiusura dello storico tracciato di Valmanera, gli astigiani si trovano nuovamente a discutere e ad interrogarsi sulla possibile apertura di un nuovo tracciato dedicato alle due ruote tassellate. Il nuovo impianto, secondo il progetto redatto, dovrebbe sorgere in frazione Valenzani di Castagnole Monferrato, un investimento privato che secondo le previsioni supera la cifra di 1 milione e 200 mila euro, sostenuto da Gianfranco Grasso, un imprenditore di Revignano, che ha già acquisito ben 40 ettari di terreni in quella zona per la realizzazione della nuova pista da cross astigiana. Come precisa però il sindaco di Castagnole Monferrato, Enzo Baraldi “Non tutti gli ettari acquistati saranno destinati al tracciato da motocross”. Secondo le carte, infatti, il circuito di gara che si svilupperà per circa 1600 metri interesserà solamente 2 dei 40 ettari di proprietà dell’investitore astigiano, mentre i restanti saranno destinati ai vari piazzali dedicati al paddock ed alla sosta/parcheggio, ma anche al lavaggio moto, servizi igienici e postazione elisoccorso, oltre ad un’area camper ed una zona con locali ristoro e bar. Insieme a tutto ciò poi, una buona fetta di quest’area sarà destinata a percorsi naturalistici, aree verdi ed un parco attrezzato aperto a tutti. A fianco al tracciato principale dovrebbe poi sorgere una seconda pista, della lunghezza di circa un chilometro, dedicata agli allenamenti e alle corse dei più piccoli. La nuova area sportiva, se così realizzata, dovrebbe essere in grado di far concorrenza al tracciato di Maggiora di Novara, un circuito dove (secondo le previsioni avanzate) poter ospitare, almeno potenzialmente, le gare mondiali di motocross. “Riteniamo che la pista di motocross possa rappresentare un punto di forza per Castagnole M. in modo da poter attrarre nuovi visitatori”: ha detto il primo cittadino Enzo Barldi, che proseguendo ha voluto sottolineare come: “I terreni in cui sorgerà la pista sono abbandonati fin dalla metà del secolo scorso ed attualmente sono caratterizzati da una florida boscaglia, troppo spesso scelta da incivili per lo scarico di rifiuti di ogni tipo”. L’ipotesi della realizzazione di una pista di motocross nel territorio di Castagnole Monferrato però, non è piaciuta a molti, ed ecco così che negli ultimi giorni di luglio è nato il Comitato Spontaneo Vigilanza Motocross, un gruppo spontaneo che per il suo coordinatore, Claudio Vella: “Ha il ruolo di vigilare ed informare gli astigiani del forte impatto del progetto motocross sotto i diversi punti di vista”. Il Comitato, che non vuole essere etichettato come “Anti pista motocross” ha in questi mesi riscosso numerosi consensi e molti sono i cittadini di Castagnole Monferrato o dei paesi limitrofi (con legami personali, professionali e imprenditoriali nel paese patria del Ruché) che hanno voluto aggregarsi venendo a conoscenza del gruppo soprattutto grazie alla pagina Facebook del Comitato. “Siamo preoccupati per l’impatto negativo che l’attività motocrossistica avrà sull’immagine del vino Ruchè e, soprattutto, ci chiediamo come abbia potuto l’amministrazione prendere una decisione simile senza interpellare le realtà produttive e i cittadini che si troveranno a convivere con la pista: è questo il modo di gestire un paese?”. Così si legge in una lettera aperta firmata da alcuni vignaioli e agricoltori di Castagnole Monferrato (Bersano Vigneti, Cantina Sociale, Renato Capuzzo, Paolo Cravetto, Marco Crivelli, Pierfrancesco Gatto, Diego Maggiora e Domenico Poncino) dove ribadendo il NO alla realizzazione della pista da motocross in frazione Valenzani, gli agricoltori invitando l’amministrazione comunale a fare un passo indietro rispetto all’approvazione della delibera in cui il Comune esprimeva consenso favorevole alla costruzione di piste permanenti di motocross sul proprio territorio. Sempre sul fronte del NO, il Comitato Spontaneo Vigilanza Motocross, in attesa dei risultati delle perizie di impatto ambientale, ha voluto organizzare una conferenza pubblica oggi, martedì 13 settembre all’interno del Teatro Comunale di Castagnole Monferrato, al fine di fare chiarezza sul progetto e rispondere alle domande dei cittadini. Nell’occasione verrà illustrato il progetto della Monferrato srl grazie anche alla presenza dell’amministrazione comunale guidata da Enzo Baraldi, che però ha già voluto chiarire come la zona: “Non ha nessuna correlazione con i vigneti, quindi non può in alcun modo intaccare in maniera negativa il mondo che ruota attorno al Ruché “. Sulla stessa linea le parole dell’assessore Francesco Marengo (ex sindaco di Castagnole Monferrato): ”L’attività, anche quella competitiva, potrà portare agevolazioni al territorio, ma si dovrà necessariamente svolgere nel rispetto di regole e vincoli”. Se molte sono le persone a non volere la realizzazione della pista da cross, numerosissimi sono anche gli astigiani favorevoli alla creazione dell’area sportiva di Valenzani, che da pochi giorni sono di fatto rappresentanti dalla “Associazione di verifica del comitato di controllo della pista da motocross”, un gruppo pubblico  (anch’esso nato dall’idea di alcune persone e poi diffusosi grazie a Facebook) che come prima mossa ha deciso di intraprende una raccolta firme a favore della realizzazione dell’impianto sportivo motoristico di frazione Valenzani. Proprio questa sera, infatti, all’interno del circolo ricreativo “Del Barbera” di Valenzani, il gruppo per il Sì alla realizzazione organizzerà un “Apericross” (dalle 18), con punto informativo per far luce sul progetto motocross grazie anche alla presenza dell’investitore Gianfranco Grasso. In maniera parallela proseguirà la raccolta firme a favore della realizzazione dell’impianto di motocross. Ad appoggiare in pieno il progetto non solo appassionati delle due ruote e giovanissimi, ma anche produttori di Ruché come Luca Ferraris, che a differenza di alcuni suoi colleghi vede il progetto motocross come “Una grande opportunità per Castagnole Monferrato”. Per Ferraris, infatti: “Se il progetto rispetta in pieno tutte le regole e le normative, può solamente portare turisti e visitatori”. Come molti, anche i produttori di Ruché, vino per antonomasia del territorio di Castagnole Monferrato hanno voluto tramite una lettera pubblica esprimersi in merito alla vicenda. Come scritto in una nota: “L’Associazione produttori del Ruché di Castagnole Monferrato Docg in occasione dell’Assemblea dei soci ha espresso parere contrario alla decisione del Comune di Castagnole Monferrato di permettere la realizzazione di una pista di motocross nel territorio del Comune stesso”. In seguito ad alcune dichiarazioni pubbliche poi, una nuova comunicazione sottoscritta dal presidente dell’associazione produttori del Ruché di Castagnole Monferrato Docg ha precisato come: “… L’Associazione si è democraticamente espressa in maniera sfavorevole alla decisione del Comune di Castagnole M. di permettere la realizzazione di una pista da motocross sul suo territorio”. Scorrendo il documento si evince con fermezza come: “L’Associazione si esprime solamente attraverso documenti e comunicati preventivamente approvati dal Consiglio Direttivo o dall’Assemblea degli Associati: i singoli produttori sono sì liberi di esprimere le loro opinioni, ma non esprimono in alcun modo posizioni dell’Associazione…”. Il dibattito si è ovviamente scatenato anche sui social, dove appassionati delle due ruote, astigiani, ambientalisti e giovani si sono confrontati per sostenere le ragioni del Sì o del No alla realizzazione della pista. Per molti utenti che hanno scritto sui seguiti gruppi pubblici “Asti” e “Sei di Refrancore se…” (Comune limitrofo alla costruzione della pista), la realizzazione del progetto potrebbe solo giovare all’economia di paesi altrimenti abbandonati e morenti, oltre che portare benefici per i prodotti agricoli locali. Per altri, invece, puntare sul motocross per rilanciare il territorio sarebbe uno sbaglio, un errore che comprometterebbe quel che fatto fino a qui di buono per valorizzare i beni di alta qualità locali, vedendo quindi più di buon occhio un progetto volto a seguire il “modello” Langhe. Per il partito del NO però, oltre alle tematiche ambientali e all’inquinamento acustico, vi è anche la preoccupazione ed il timore che oltre a rovinare “boschi bellissimi”, dietro il progetto “realizzato nel silenzio” vi sia la possibilità della creazione di una futura discarica, vista l’ampia superficie acquistata di 40 ettari, dubbi che invece sono infondati e non reali per chi sostiene la realizzazione della pista, certo che il progetto come sviluppato non può che portare vantaggi se in accordo con le norme ed i regolamenti. Intanto, negli ultimissimi giorni, a tenere banco in merito alla vicenda motocross sono le dichiarazioni di Marco Crivelli, produttore di Ruché e consigliere di minoranza, secondo cui: “Non molti sanno che la puzzola europea ha una sottospecie piemontese che tra quei roveri, acacie e tigli vive e sicuramente si andrebbe ad estinguere con un insediamento di quel genere. Sarebbe il luogo ideale per farne un centro di studi coinvolgendo il Wwf e le altre associazioni”, una dichiarazione che ha fatto sorridere i sostenitori del Sì alla pista, che sui principali social networks hanno immediatamente risposto in maniera ironica e goliardica alle parole di Crivelli. Stefano Vergano