L’Imu non si pagherà più. L’odiata tassa sulla casa ”scomparirà”dal vocabolario degli italiani”. Al suo posto, dal primo gennaio del 2014 arriverà la service tax, non più una tassa sulla proprieta’, ma sui servizi al cittadino, pagata quindi non solo dai proprietari, ma anche dagli inquilini. Con il risultato, ha scandito il presidente del Consiglio, Enrico Letta, di alleggerire il carico fiscale sulle spalle delle famiglie, perchè la copertura per le due rate 2013 dell’imposta sugli immobili non sarà trovata con l’introduzione di nuove tasse. Le novità hanno impatto sui cittadini, ma soprattutto mettono ora al riparo il governo. Letta rivendica il successo ”unitario” ma Alfano brucia l’annuncio della cancellazione con i un tweet anticipando addirittura Berlusconi. C’è poi il pacchetto lavoro – cig ed esodati – che soddisfa il Pd. I dettagli tecnici sono ancora in via di definizione. Come emerso in questi giorni di fervente lavoro al ministero dell’Economia, ma anche nelle stanze di Palazzo Chigi, le risorse per evitare il pagamento dell’acconto sulla prima casa e sui terreni agricoli già rinviato a giugno scorso sono certe e valgono 3 miliardi: nessun aggravio significativo delle accise, ma spending review, Iva fatturata sui nuovi rimborsi dei debiti della pubblica amministrazione e sanatoria per chiudere il contenzioso che divide erario e tabaccai per le imposte passate sui giochi. Spunta, a dispetto degli annunci retorici, anche un mini-capitolo Irpef: l’imposta, cancellata con l’Imu, tornerà ad essere pagata sulle case e sui terreni sfitti. Per capire esattamente quali saranno invece le coperture per la rata di dicembre bisognerà aspettare ancora. Insieme alla legge di stabilità, che conterra’ l’esatta definizione della service tax (ribattezzata dai tecnici Taser, con un acronimo che però piace poco a Letta e al governo), il governo presenterà infatti anche un apposito decreto il 15 ottobre prossimo. Il tutto rimanendo però rigorosamente sotto i parametri del 3% imposti dall’Unione europea, ha assicurato il premier. ”E’ una riforma che difendo per il merito non per l’intesa politica”, ha chiarito Letta, insistendo sugli aiuti a famiglie, Comuni e settore edile e sulla spinta all’economia che, grazie anche alla nuova tranche da 10 miliardi di rimborsi di debiti p.a., il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha quantificato in due punti di pil. Fatto sta che, trovato il compromesso, tutti, tranne l’ex premier Mario Monti, ‘padre’ dell’Imu, sembrano effettivamente piu’ che soddisfatti. Accanto all’Imu, il consiglio dei ministri ha concesso anche il rifinanziamento per mezzo miliardo della cassa integrazione e 700 milioni di euro per sostenere il reddito di una fetta di esodati in estrema difficolta’, i ‘licenziati individuali, in tutto circa 6.500 persone. ”Sommando il miliardo e mezzo messo sugli ammortizzatori in deroga, il miliardo e mezzo messo sul dl lavoro e l’intervento di oggi con 700 milioni per gli esodati, – ha spiegato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini – complessivamente questo governo ha messo 3,7 mld sul lavoro”. Ultimo capitolo il piano casa. Per rilanciare l’edilizia, schiacciata dalla crisi economica, ma anche per aiutare le giovani coppie e i lavoratori atipici nell’acquisto della prima casa e soprattutto per sbloccare il mercato ormai asfittico dei mutui immobiliari, il governo ha messo sul piatto 4,4 miliardi, in gran parte in arrivo dalla Cassa depositi e prestiti. (CONFCOMMERCIO)
Imu addio, dal 2014 arriva la “Service tax”
politica ed economia
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