Francesco Altieri, classe 1974, torinese, è stato dimesso ieri dall’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, con il sorriso sulle labbra.

Ha superato con successo un intervento di correzione dell’aritmia cardiaca che, per livello di difficoltà, risulta ad oggi tra i pochissimi al mondo, per quanto noto alla letteratura scientifica.

L’intervento, durato oltre 4 ore, è stato condotto dal dottor Marco Scaglione, direttore della Struttura di Cardiologia del Cardinal Massaia, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Asl AT nonché professore a contratto presso l’Università di Verona, affiancato dalla sua equipe e dal dottor Alessandro Bianchi direttore della Soc di Anestesia e Rianimazione.

<Il paziente inviato ad Asti da colleghi piemontesi in quanto centro di riferimento regionale e internazionale, presentava tre diversi fattori di complessità – spiega Marco Scaglione –  il primo riguarda l’assenza della vena cava inferiore a livello addominale, via d’accesso privilegiato per portare il catetere al cuore passando dalle gambe come avviene abitualmente, si è quindi deciso di utilizzare la vena giugulare nel collo. A livello internazionale si registrano pochissimi casi di interventi simili, uno analogo era stato da noi realizzato su una giovane paziente nel 2023>.

A rendere ulteriormente complessa la manovra hanno contribuito due altre particolarità del giovane paziente: la Destrocardia (rara anomalia congenita in cui il cuore si trova nella parte destra del torace invece che nella sinistra) e il Situs viscerum inversus, condizione in cui tutti gli organi interni sono disposti a specchio rispetto alla loro posizione normale.

In ultimo anche una volta ottenuto accesso alle camere cardiache la “tortuosità” del percorso avrebbe reso molto difficile se non impossibile effettuare l’ablazione.

La fibrillazione atriale che da tempo affiggeva Francesco è stata quindi corretta grazie alla dotazione del centro dell’ innovativa tecnica di elettroporazione, che utilizza impulsi elettrici ad alta intensità e brevissima durata per colpire selettivamente le cellule cardiache responsabili del battito irregolare. A differenza delle tecniche tradizionali (come la radiofrequenza o la crioablazione), non genera calore e non danneggia i tessuti sani circostanti e la forma del catetere ha permesso di raggiungere punti altrimenti non raggiungibili.

La Cardiologia di Asti è tra le poche strutture italiane dotate della nuova tecnologia, e in questo caso si segnala per essere la prima ad averla utilizzata su un paziente con la complessità multifattoriale così descritta.

<Contributo essenziale al successo dell’operazione va riconosciuto non soltanto alla dotazione tecnologica ma soprattutto all’alta professionalità dell’equipe e alla profonda conoscenza della materia che vede Asti tra le eccellenze italiane e internazionali da oltre trent’anni>, commenta il direttore generale dell’Asl AT, Giovanni Gorgoni.

La Cardiologia dell’Asl AT è tra le poche in Italia ad eseguire interventi di alta complessità sia negli adulti sia nei bambini e, ancor più, in pazienti affetti da cardiopatie congenite. Collabora, infatti, con l’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, il Gaslini di Genova, il Sant’Orsola di Bologna e il Meyer di Firenze.  Il 66% delle pluricentinaia di pazienti che afferiscono al centro astigiano giungono dal Piemonte e dal resto d’Italia.

A livello nazionale è sede di training per l’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione ed è collegata con le Università di Torino, Verona, Bologna, Modena-Reggio Emilia, Roma, Palermo, Catania, L’Aquila e altri, che inviano specializzandi ad Asti per completare il loro percorso di formazione. È un punto di riferimento per la formazione anche a livello internazionale. La Regione Piemonte nel novembre 2022 lo ha riconosciuto con una Dgr quale Centro di Alta Specializzazione e di riferimento piemontese per l’Elettrofisiologia interventistica e l’Aritmologia.

Secondo l’ultimo rapporto di Agenas, la Cardiologia dell’Asl AT è prima in Piemonte (quinta in Italia) per tasso di sopravvivenza per infarto a 30 giorni dalla dimissione e sempre prima in Piemonte (ventesima in Italia) per la rapidità nell’esecuzione dell’angioplastica nei pazienti con infarto, dall’arrivo in pronto soccorso all’ingresso nella sala interventistica che cura circa 200 casi in urgenza su un volume complessivo annuo attorno a 1.300 procedure di emodinamica e una dozzina di TAVI (protesi aortiche).

La Cardiologia astigiana, nel 2018, ha utilizzato primo al mondo l’ipnosi per gestire l’analgo-sedazione nell’impianto di un defibrillatore sottocutaneo. Da allora la tecnica è diventata routine ed è già stata utilizzata ad Asti su oltre 2.000 pazienti in tutte le procedure di elettrofisiologia interventistica.

<Ancora una volta la sanità pubblica piemontese si conferma essere un’eccellenza nazionale, e non solo. In particolare la Cardiologia dell’Asl AT, che ricordo essere tra le prime in Italia nel Programma Nazionale Esiti di Agenas, ha dimostrato ancora una volta la propria qualità e professionalità, con un intervento che sarà sicuramente da esempio per molte altre strutture. Un plauso, quindi, a tutta l’equipe del professor Scaglione e a tutto il personale della Cardiologia del Cardinal Massaia di Asti>, sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi.

Nel mese di dicembre il dottor Marco Scaglione interverrà come relatore al congresso mondiale di Cardiologia Pediatrica che si terrà ad Hong Kong. E’ stato invitato a tenere una relazione sulla cura delle aritmie nelle cardiopatie congenite complesse come uno dei massimi esperti a livello mondiale.