All’Asl di Asti la ricerca si concentra su strategie concrete per migliorare la gestione dei pazienti critici, con particolare attenzione alla prevenzione del deterioramento clinico e al controllo delle infezioni in contesti ad alta complessità assistenziale. Studi condotti presso l’Ospedale Cardinal Massaia, in collaborazione con partner regionali, documentano come l’innovazione organizzativa e la sorveglianza attiva possano fare la differenza negli esiti clinici.

Durante la pandemia da Covid-19 è stato introdotto un team di Proactive Rounding (PR) con l’obiettivo di intercettare precocemente i segnali di peggioramento nei pazienti ricoverati. I risultati mostrano che il team ha consentito un’attivazione più tempestiva del Rapid Response System, in particolare da parte dei medici, senza aumentare il carico complessivo di lavoro: un esempio concreto di medicina proattiva al servizio dell’appropriatezza.

In parallelo, l’adozione di un sistema di monitoraggio a codice colore, basato su parametri multipli, ha contribuito a migliorare ulteriormente la qualità delle attivazioni d’emergenza. Il confronto tra i dati pre e post introduzione, evidenzia infatti una riduzione della mortalità ospedaliera e una maggiore appropriatezza clinica degli interventi, con un calo dei punteggi SAPS (Simplified Acute Physiology Score), cioè dei sistemi di punteggio utilizzati in Terapia Intensiva per valutare la gravità della condizione di un paziente e stimarne l’eventuale rischio di mortalità.

Un ulteriore studio multicentrico, cui ha preso parte anche l’ASL di Asti, ha analizzato il peso delle infezioni da batterio Acinetobacter baumannii resistente ai carbapenemi (CR-Ab) nei pazienti COVID-19 ricoverati in Terapia Intensiva. Su 913 pazienti, il 19% ha sviluppato colonizzazione o infezione da CR-Ab, con un tasso di mortalità del 64,7% tra i positivi. La forma più frequente di infezione è risultata essere la polmonite associata a ventilazione (VAP), seguita da sepsi e batteriemie. L’analisi multivariata ha confermato l’età avanzata e la colonizzazione da CR-Ab come principali fattori di rischio per la mortalità, sottolineando l’importanza della sorveglianza microbiologica attiva e di team multidisciplinari per il controllo delle infezioni.

Questa produzione scientifica riflette l’approccio dell’ASL di Asti: unire rigore clinico e innovazione organizzativa per garantire una risposta tempestiva, efficace e centrata sul paziente anche nelle condizioni più critiche.

CURARSI CON LA RICERCA IN PIEMONTE

La rubrica della Regione Piemonte, in collaborazione con il DAIRI Regionale (DAIRI-R), che racconta la ricerca all’interno delle singole Aziende Sanitarie Regionali. Dopo aver raccontato l’importanza di fare ricerca e di avere Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sul territorio al fine di migliorare sempre di più le cure e i servizi offerti, nonché il ruolo del DAIRI – R nella governance della ricerca sanitaria del Piemonte, ogni settimana verrà approfondita un’esperienza diversa, per valorizzare il lavoro svolto nelle diverse ASR e le buone pratiche che contribuiscono a costruire un sistema sanitario innovativo e fondato sull’evidenza scientifica.