SONY DSCTrasformare un’esperienza traumatica, come la deportazione, in un progetto di vita e lavoro a favore degli altri: Susanne Raweh, autrice del libro “La storia della nonna bambina – La Shoah raccontata ai bambini” si è raccontata questa mattina, nell’Aula Magna del Polo Universitario, agli studenti del corso di laurea in Servizio Sociale. All’incontro, proposto dall’Università e dall’Israt nell’ambito del programma sulla Giornata della memoria, hanno partecipato anche assistenti sociali, allievi e insegnanti del Centro Territoriale Permanente. Deportata a quattro anni insieme ai suoi genitori, Susanne Raweh ha trovato il coraggio di tirare fuori la propria storia solo molto tempo dopo per raccontarla ai nipoti e diffondere così “semi di memoria perché nulla si perda”. Molta attenzione e commozione tra i ragazzi. L’incontro ha rispettato lo svolgersi proposto da Elena Allegri, presidente del corso di laurea in Servizio Sociale all’Università del Piemonte Orientale: alla presentazione del libro è seguito un approfondimento sull’esperienza professionale della Raweh, che come assistente sociale e psicoterapeuta ha scelto di lavorare in un centro israeliano per il supporto psico-sociale dei superstiti della Shoah e dei loro famigliari. L’ospite, presentata dalla giornalista Roberta Arias, ha parlato del lavoro come specialista della terapia e della coppia, fornendo utili strumenti formativi ai futuri assistenti sociali. L’incontro di oggi conclude gli appuntamenti aperti al pubblico delle iniziative promosse dall’Israt, mentre proseguirà fino a maggio l’attività nelle scuole. “Facciamo memoria, senza retorica, ogni giorno dell’anno e non solo nell’imminenza della giornata del 27 gennaio” ha sottolineato ai ragazzi Mario Renosio, direttore dell’Istituto. L’alta partecipazione agli eventi proposti nell’ultimo mese e i 2.500 studenti prenotati per le lezioni in classe confermano la scelta vincente.