“Il Comune di Asti si prende un bidone e sembra anche contento. Almeno così appare dalla foto sulla stampa locale dove il sindaco Brignolo sorride beatamente , mano nella mano, con il commissario della Provincia e il presidente della Camera di Commercio. Bisogna infatti sapere che l’Enofila (molto opportunamente messa in liquidazione dopo il reiterato fallimento operativo ( anche finanziario?) doveva essere finanziata alla pari (nel capitale e nella gestione) da Comune, Camera di Commercio e Provincia. Dei tre enti solo il Comune ha versato tutte le quote stabilite, mentre Camera di Commercio e Provincia non hanno ancora versato circa 1milione di euro. Ora, non si capisce in base a quale principio di giustizia e di correttezza amministrativa, il Comune si appresti a rinunciare ( o abbia già rinunciato) al diritto di ottenere questo saldo dei loro debiti verso l’Enofila ( in pratica verso il Comune). Tale rinuncia , secondo loro , sarebbe “giustificata” con il fatto che il Comune di Asti, per effetto di un certo accordo subentrerebbe nella disponibilità esclusiva dell’immobile qualche anno prima rispetto alla convenzione che legava i tre enti nella gestione dell’Enofila per un numero di anni maggiore. Risultato: con tale accordo il Comune rinuncerebbe sia a far pagare i debiti a Camera di Commercio e Provincia ( un milione di euro) sia, per di più , si assumerebbe da solo, tutti gli oneri e le spese di gestione( quelle che prima venivano divise in tre ) Bell’affare! un doppio bidone dunque . Ritengo questa una delle operazioni dell’Amministrazione Brignolo che denotano colpevole acquiescenza e notevole cinismo politico, prese contro ogni buon senso e principio di giustizia e che stanno portando la città alla deriva. Gli astigiani meriterebbero più attenzione e scrupolo dal nostro sindaco”. Giorgio Galvagno, ex sindaco di Asti e consigliere di minoranza