“Un progetto pionieristico che racconta ciò che ancora non conosciamo della cucina e dei cuochi, ciò che non è sotto i riflettori”: con queste parole Marco Bolasco racconta “Regine & Re di Cuochi”, la mostra allestita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi dal 16 marzo al 5 giugno. “È un percorso espositivo adatto al grande pubblico, anche in considerazione del fatto che l’alta cucina ha un soglia d’ingresso, come il ristorante in sé e il prezzo: questo è un contenitore di storie affascinanti”. Regine & Re di Cuochi è infatti un’esposizione tematica sull’eccellenza dell’alta cucina tra cibo e vino, cultura, sperimentazione, partecipazione, promozione di prodotti e gusti ma anche un programma di iniziative multidisciplinari ed eventi per favorire il dialogo tra diversi modi di creazione artistica. Bolasco presiede il comitato scientifico e curatoriale della mostra, ideata dall’Associazione Maestria. Accanto a lui Elisia Menduni, Bob Noto, Fabio Rizzari, Maaimiliano Tonelli, Erica Battellani e Nicola Perullo che spiega: “Abbiamo creato un percorso che rende la cucina interessante attraverso la vista, il che ci ha posto un problema pratico e teorico, una sfida: la multisensorialità diviene qui transmedialità. Abbiamo raccolto la sfida considerando la cucina come un arte, in cui esiste una connessione forte tra gesto e idea. Abbiamo cercato un codice di rappresentazione per una storia, quella della cucina che generalmente si consuma dunque non lascia grandi tracce. Lo storico va dunque ricostruito in mezzo agli indizi e alle tracce perdute; non tutti i cuochi archiviano, ma questa è la prima mostra che raggruppa i grandi cuochi secondo linee storiche, culturali, sociali e artistiche”. La mostra è divisa in sette sezioni (Cucina come cultura, La tavola inizia al mercato, Due millenni di cucina italiam Regine & Re di Cuochi, La creazione del gusto, Il teatro del piatto, Scenari futuri) e si sviluppa su 2000 metri quadri. Il corpus centrale è dedicato a grandi cuochi contemporanei, i loro piatti, i loro oggetti, le loro parole: Massimiliano Alajmo, Guido e Lidia Alciati, Matteo Baronetto, Heinz Beck, Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Giuseppe e Mirella Cantarelli, Moreno Cedroni, Enrico e Roberto Cerea, Antonello Colonna, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Pino Cuttaia, Gennaro Esposito, Alfonso Iaccarino, Antonia Klugmann, Paolo Lopriore, Valentino Marcattilii, Gualtiero Marchesi, Aimo Moroni, Norbert Niederkofler, Davide Oldani, Angelo Paracucchi, Piergiorgio Parini, Fabio Picchi, Valeria Piccini, Fulvio Pierangelini, Niko Romito, Nadia e Giovanni Santini, Davide Scabin, Salvatore Tassa, Mauro Uliassi, Gianfranco Vissani. Interessante la sezione dei ritratti dedicati alla cucina italiana del futuro e ai suoi interpreti più promettenti. Una serie di incontri tra cuochi e registi, designer, allenatori, filosofi, giornalisti ecc. animerà il corso dell’esposizione. Non mancheranno lezioni, laboratori, presentazioni, degustazioni, cene e laboratori per bambini e ragazzi. MN