caniUna rete normativa globale a tutela dei diritti degli animali. La ha chiesto l’Enpa  in occasione della Giornata Internazionale degli Animali, martedì 10 dicembre. A fronte di una sensibilità animalista che sta crescendo in tutto il mondo – l’opinione pubblica è sempre più attenta alla protezione di “cani, gatti & Co.” anche nelle realtà più “difficili” – continuano ad esserci ancora troppe disparità a livello normativo, rileva l’Ente Nazionale Protezione Animali. Perfino nella “civile” Europa dove la Romania, Stato membro dell’UE, ha recentemente autorizzato per legge il massacro dei cani randagi sul proprio territorio. E dove Paesi garantisti convivono con altri, poco attenti alla protezione degli animali. Insomma, secondo l’Enpa, ci troviamo in presenza di una vera “Babele” giuridica che, oltre a determinare disparità di trattamento intollerabili dal punto di vista etico, finisce, proprio a causa della mancanza di una disciplina comune, per semplificare la vita dei trafficanti che, in un mondo ormai globalizzato, possono sfruttare a loro vantaggio ogni minima falla normativa. Ne sono un esempio il commercio illegale di specie protette o il traffico di cuccioli di cane dall’Est Europa. Per cambiare questa situazione, l’Ente Nazionale Protezione Animali si è impegnato in una dura battaglia internazionale, combattuta su più fronti. Da un punto di vista strettamente operativo, l’Enpa ha condotto oltre-frontiera numerose operazioni di soccorso in favore di animali in difficoltà. Solo per citarne alcune, in Bosnia ha collaborato con le autorità locali per portare avanti un programma di sterilizzazioni finalizzato a contrastare il randagismo; in Kosovo e Albania, i volontari hanno recuperato, messo in sicurezza e trovato una famiglia a numerosi randagi; in Libia, durante il recente conflitto bellico, l’Enpa ha distribuito aiuti e medicinali per gli animali detenuti nello zoo di Tripoli, salvando molti di loro da una morte certa per fame. Invece, sotto il profilo più squisitamente politico, l’Enpa ha svolto e sta tuttora svolgendo un’azione di pressione sulle istituzioni internazionali affinché adottino una strategia ed una linea d’azione comune per la tutela degli animali. Soprattutto in ambito europeo dove l’associazione lavora a stretto contatto con le autorità di Bruxelles perché sia adottata una normativa comune a tutti i Paesi membri che eviti il prodursi di veri e propri paradossi giuridici. «Per raggiungere tale obiettivo – osserva l’Enpa – è necessario, anche e soprattutto, promuovere un cambiamento culturale finalizzato a impostare su nuove basi il rapporto tra noi e gli animali. Un rapporto in virtù del quale essi non siano considerati più né come oggetti né in funzione della loro “utilità” per l’uomo, ma come esseri viventi che abitano con noi il pianeta e che, per questo, sono portatori di diritti.» (10 dicembre)