CavalliCon il claim “Gli Amici non si mangiano”, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla ha presentato il 9 ottobre scorso presso la struttura del Reparto a Cavallo della Polizia di Stato, il progetto di legge per la tutela degli equidi; un testo ampio e articolato che prevede numerose e misure di tutela per gli equidi. Stop al consumo e alla commercializzazione di carne equina; stop allo sfruttamento degli animali per palii, sagre e manifestazioni popolari; via libera all’anagrafe equina e ad una pensione serena per i cavalli giunti al termine della loro “carriera”. Sono queste le novità più significative che verrebbero introdotte dal provvedimento, una volta approvato. Già in passato il nostro Paese aveva cercato – su iniziativa di Carla Rocchi – di dotarsi di una normativa all’avanguardia per tutelare i cavalli, ma, come ha ricordato la presidente dell’Enpa, i tempi non erano ancora maturi. «Invece oggi – ha detto Rocchi – ci sono tutte le condizioni perché questo accada: la crescita esponenziale dei vegetariani ed il boom dei vegani dimostrano quanto gli italiani sono attenti alla protezione degli animali. E lo stesso Parlamento dimostra, rispetto al passato, una sensibilità maggiore nei confronti di tali istanze. Pertanto, dire che il cavallo non deve essere destinato al consumo alimentare non è solo un auspicio; è un obiettivo alla nostra portata.» D’altro canto, l’Italia vanta il triste primato quale maggiore consumatore europeo di carne di cavallo. “Ogni anno più di 130mila animali – ha ricordato il presidente Lav, Gianluca Felicetti – finiscono la loro vita nei macelli; ciononostante non mancano gli esempi virtuosi”. E’ il caso di una nota catena di supermercati che, ha reso noto Brambilla, ha detto no alla vendita della carne di cavallo nei propri esercizi commerciali. (Enpa)