Oggi la polizia ha festeggiato il 171° anniversario della sua fondazione. Anche la questura di Asti ha celebrato questo importante compleanno con una cerimonia che si è tenuta nella sede di corso XXV aprile. A fare gli onori di casa il questore Sebastiano Salvo che ha tracciato un bilancio dell’attività e dell’operato della polizia astigiana che quest’anno ha affrontato diverse situazioni difficili, dalla visita del Santo Padre del novembre scorso, all’emergenza pakistani.

Ecco il discorso del questore Salvo:

Autorita’ civili, militari e religiose, rappresentanti di istituzioni ed enti di questa provincia, cittadini astigiani 

Benvenuti e grazie per essere qui a celebrare con noi il 171^ anniversario di fondazione

Questa ricorrenza e’ tradizionalmente un esercizio di memoria, ricordiamo la nostra storia, le nostre radici e rivolgiamo il pensiero ai nostri caduti. 

La ricorrenza e’ anche occasione di bilanci per valorizzare quello che si e’ fatto ed insieme momento di riflessione su cio’ che gia’ da domani occorre fare. 

Partirei da qui

Vedete, in una societa’ in costante trasformazione, esposta a fenomeni destabilizzanti che costringono ad un ripensamento continuo del vivere sociale e del concetto stesso di sicurezza, e’ indifferibile chiedersi quali strategie sara’ necessario mettere in campo

Pensiamo soltanto al fenomeno immigratorio.

Gia’ oggi e’ una priorita’ nell’agenda di governo seppure tutte le analisi di settore lo indicano ancora in fase del tutto embrionale.

La previsione di crescita demografica dal 2017 al 2100 e’ stimata a zero per i paesi dell’europa, nord america e asia centrale 

Viceversa nei paesi del sudasiatici e dell’africa sub sahariana la crescita della popolazioni sara’ di oltre il 600% (da 800 milioni a 5 miliardi)

In quelle aree del mondo poverta’, grave instabilita’ politica e crisi climatica, determineranno enormi esodi migratori.

Ma il 2100 e’ gia’ qui, oggi ed anche in una piccola provincia come questa abbiamo toccato con mano quanto il tema sia dirompente. 

Dalla primavera scorsa gruppi consistenti di profughi di origine prevalentemente pakistana hanno raggiunto questa provincia e messo a dura prova il pur collaudato sistema dell’accoglienza. 

Non si e’ posto solo un problema formale di avvio delle procedure di asilo ma anche una criticita’ sostanziale di oggettiva incapienza dei cas gia’ saturi per i massicci afflussi di migranti dal sud italia

Di fronte a una quotidiana e massiccia presenza all’esterno della questura di queste persone, alcune anche in condizioni oggettivamente fragili, e’ stato doveroso ma anche strategico guardare al problema con occhi diversi e trovare soluzione nuove che potessero soddisfare il piano delle regole e anche quello dei diritti e del rispetto della dignita’ umana. 

Prendo a prestito una riflessione del fisico italiano e saggista Carlo Rovelli. 

Dice Rovelli  “bisogna imparare a disimparare.  La difficolta’ della scienza non e’ avere idee nuove ma scoprire che per farle funzionare bisogna abbandonare delle ideee vecchie.  Tutta la crescita del sapere e’ avvenuta in quella direzione”

Mi ritrovo in queste parole.

Perche’ non valgono solo per la scienza ma anche per l’approccio ad altri fenomeni complessi. 

La crescita di una societa’ non puo’ prescindere dall’abbandono di vecchi stereotipi e nella stessa misura va ripensato gia’ oggi il modo di interpretare l’agire di polizia. 

Nel caso astigiano che ho citato mi sembra evidente che abbiamo dovuto reinventarci un metodo che non fosse quello della mera applicazione di regole e procedure. 

Abbiamo quindi sperimentato un percorso inclusivo – e qui parlo al plurale e guardo il signor prefetto con cui abbiamo sin dall’inizio condiviso questo percorso – allargando lo sguardo verso altri protagonisti di questa realta’ sociale che sapevamo in grado di strutturare risposte corali alle esigenze dei migranti e alle istanze di sicurezza dei cittadini. 

E’ stata mobilitata la protezione civile per l’installazione di tende riscaldate, la caritas per la loro gestione in collaborazione con alcune parrocchie, i servizi sociali del comune per la disponibilita’ delle strutture assistenziali sul territorio, la asl per tutti gli interventi di natura sanitaria anche sotto il profilo della prevenzione covid.

In circa 10 mesi abbiamo gestito con gradualita’ ed efficacia l’arrivo non programmato di oltre 300 profughi, per i quali le regole del gioco pianificate rischiavano di non valere.

Nessuno e’ stato abbandonato.

La citta’ e i cittadini non sono stati lasciati soli di fronte a cio’ che poteva diventare reale emergenza anche per la sicurezza

Mi sono chiesto se siano questi i canoni tradizionali del fare polizia 

Qualche anno fa avrei avuto dubbi ma oggi rispondo convintamente si, questo e’ il modo giusto 

E’ abbandonare le idee vecchie per far funzionare quelle nuove.

E’ un metodo che mette insieme molte cose

  • Amicizia istituzionale
  • Inclusione
  • Apertura
  • Vicinanza
  • Disponibilità
  • Cortesia
  • Trasparenza

Questa e’ la strada maestra da seguire per essere all’altezza delle aspettative dei cittadini. 

Del resto lo stesso metodo si e’ rivelato vincente anche in un altro frangente potenzialmente critico per la citta’: lo sgombero dei due stabili di corso casale abusivamente occupati da circa un decennio. 

L’applicazione di quel metodo, declinato come modello istituzionale in seno alla cabina di regia del prefetto, ha realizzato l’obiettivo di coniugare rapida esecuzione di provvedimenti giudiziari, garanzia per la sicurezza pubblica ed ancora una volta rispetto della dignita’ delle persone.

Guardando ancora al futuro prossimo non posso non far cenno ad un secondo fattore di profonda trasformazione sociale, quello dell’evoluzione digitale che ogni giorno di piu’ fa saltare tutti i parametri cui siamo abituati. 

La digitalizzazione di ogni procedura ha ricadute sul piano della sicurezza tali da suscitare serio allarme per la potenzialita’ altamente lesiva di condotte criminali o comunque illecite veicolate attraverso il web. 

E non mi riferisco solo ai fenomeni con cui abbiamo gia’ familiarizzato – cybercrime – cyber bullismo – truffe on-line – ma soprattutto alla grave minaccia di aggressioni ai sistemi informatici che incombe su aziende pubbliche e private operanti nei settori strategici e sulle quali poggia la cd. Infrstruttura critica del paese.

Anche su questo terreno l’agire di polizia va completamente ripensato.

Lo si sta gia’ facendo, curando non solo l’approntamento di efficaci modelli di contrasto ma investendo risorse nella maggiore diffusione di una piena consapevolezza dei rischi. 

Risponde a questa logica il convegno organizzato ad asti dall’unione industriali con la partnership della questura e del centro per la sicurezza cibernetica di torino. 

Ringrazio di questo il presidente andrea amalberto che ha promosso l’evento cogliendo a pieno l’urgenza di avviare certi percorsi.

Risponde sempre a questa logica il lavoro che si fa, insieme alla polizia delle comunicazione, con le scuole del territorio per alfabetizzare il piu’ possibile i ragazzi sui rischi della rete e diffondere una corretta cultura della prevenzione digitale

Per fotografare l’anno trascorso abbiamo affidato al solito pieghevole i dati statistici sull’attivita’ svolta nei diversi settori d’intervento, dalla polizia giudiziaria alla polizia di prevenzione a quella amministrativa e dell’immigrazione, all’ordine pubblico.

I dati testimoniano il peso specifico di un lavoro qualitativamente importante oltre che allineato nei numeri al trend gia’ estremamente positivo dell’anno precedente. 

Dico con un po’ orgoglio che in questo anno trascorso la polizia di stato, insieme a tutte le altre forze di polizia che ho l’onore e l’onere di coordinare sul piano tecnico quale autorita’ di pubblica sicurezza della provincia, ha dato prova di grande efficacia operativa, frutto di quella “amicizia istituzionale” che prima evocavo e che fa di noi forze dell’ordine una grande famiglia che sotto la regia del prefetto persegue e realizza grandi obiettivi.

E se parliamo di grandi obiettivi non posso dimenticare quello che insieme si e’ fatto per realizzare un evento storico per la citta’ di asti, la visita del santo padre. 

Guardo l’eccellenza il vescovo perche’ sento il dovere oggi di ringraziarlo per la pazienza che ha avuto e per la sua straordinaria capacita’ di saper favorire in ogni modo la migliore sintesi tra le istanze della comunita’ di fedeli e le imprescindibili esigenze di sicurezza. 

E’ stato per tutti noi operatori della sicurezza e volontari di protezione civile un momento di enorme crescita umana e professionale e che ci ha dato la misura di quanto, anche in una piccola realta’ provinciale, la forza straordinaria che origina dal lavorare insieme porti a conseguire obiettivi di assoluto profilo.

Tra l’altro con lo stesso spirito di squadra avevamo affrontato e gestito gli eventi del settembre astigiano. 

Anche in quel caso non una sbavatura, non una criticita’

Passando dall’ordine pubblico alla prevenzione generale credo si sia data continuita’ al lavoro gia’ sviluppato nell’anno precedente, garantendo in via ordinaria un adeguato dispiegamento di risorse nel quadro del piano coordinato di controllo del territorio ma incrementando il ricorso ai servizi straordinari anche in provincia imperniati sull’impego reiterato dei reparti prevenzione crimine di torino.

Nell’attivita’ di polizia giudiziaria sia d’iniziativa che delegata, sempre indirizzata da una magistratura attenta ed equilibrata, sono stati raggiunti obiettivi ragguardevoli. 

Tra le tante operazione concluse dalla nostra squadra mobile merita sicuramente un cenno l’indagine sviluppata per l’inquietante episodio accaduto all’esterno del pronto soccorso quando da un’autovettura furono esplosi diversi colpi di arma da fuoco. 

Da quell’indagine non solo sono scaturiti provvedimenti di custodia cautelare in carcere per i responsabili ma ne e’ anche derivata una piu’ ampia ed approfondita investigazione, con la correlata emissione di misure restrittive, verso soggetti appartenenti ad ambienti criminali coinvolti nel traffico di stupefacenti e nella commissione di gravi reati contro la persona, gravitanti nel quartiere di “praia” ed indubbiamente connotati per la loro pericolosita’ testimoniata dal possesso di armi clandestine, poi sequestrate nel corso delle operazioni.

Apro un piccola parentesi e ricordo che quell’episodio al pronto soccorso ha dato anche la spinta per rinnovare le intese con la direzione ospedaliera e riattivare il posto di polizia che dunque ha ripreso a pieno le sue funzioni nella raccolta referti ed operando anche quale presidio di sicurezza a beneficio di operatori sanitari ed utenza.

Evidenzio anche la positiva conclusione d’ indagini complesse a carico sia di singoli che di articolati sodalizi criminosi impegnati nell’attivita’ di spaccio, anche in zone critiche della citta’ (mi riferisco all’area della stazione ferroviaria) concluse complessivamente con l’esecuzione di numerose misure restrittive (10 custodie in carcere, 1 ai domiciliari e 9 con obbligo di presentazione alla p.g.)

Ancora di piu’ evidenzio che in varie circostanze la squadra mobile ha operato due arresti per stalking ed un arresto per violenza sessuale continuata sul luogo di lavoro, dando anche esecuzione alla misura del divieto di avvicinamento a carico di un soggetto responsabile di atti persecutori. 

Cio’ a dimostrazione che abbiamo tenuto altissima la guardia nei confronti dell’odioso fenomeno della violenza di genere, sia con l’azione investigativa sia con l’utilizzo in funzione preventiva del prezioso strumento dell’ammonimento.

Su questo stesso terreno abbiamo anche quest’anno consolidato il sistema di relazione con altri enti ed istituzioni del territorio. 

Qui ringrazio il presidente dell’ordine dei medici dr. Claudio lucia per l’iniziativa formativa condivisa a dicembre scorso con quell’ordine professionale, con la procura della repubblica di asti e con “orecchio di venere” della croce rossa astigiana, con focus specifico sul ruolo fondamentale del medico nell’intercettare e segnalare gravi situazioni di violenza domestica.

Tornando ai dati, hanno registrato un’impennata significativa i servizi di front office nel settore amministrativo e dell’immigrazione.

Credo doveroso spendere qualche parola sul tema dei passaporti, sicuramente per chiedere scusa a tutti coloro che hanno dovuto cimentarsi per mesi con l’agenda elettronica, divenuta una sorta di lotteria per l’esiguita’ dei posti giornalmente resi disponibili ed il numero straordinario di utenti collegati.

Questo non e’ ammissibile anche di fronte a plausibili giustificazioni ma non voglio neanche citarle. Ne va della credibilita delle istituzioni.

Voglio invece rassicurarvi che, pur con i tempi che ha richiesto una riorganizzazione non semplice, abbiamo imboccato una strada che mi auspico risolutiva.

Abbiamo raddoppiato l ‘organico assegnato per incrementare almeno del 200% la performance dell’ufficio. Contiamo di passare al 31/12/2023 da un numero standard di 5000 passaporti consegnati cui la questura si attestava annualmente prima dell’emergere della criticita’ ad un target di 13.000 titoli rilasciati, smaltendo completamente l’arretrato dei due anni di covid ed il sovrannumero determinato dalla brexit.

Ritengo verosimile una svolta che già entro l’estate riduca l’enorme pressione di richieste di accesso allo sportello per tornare in autunno alla fisiologia del sistema.

A questo risultato contribuira’ anche la preziosa collaborazione di 13 comuni della provincia che grazie all’impulso dato da prefetto e presidente della provincia, ed alla disponibilita’ dei sindaci interessati, metteranno a disposizione i loro uffici per gestire un canale di prenotazione riservato e parallelo all’odiata agenda elettronica, validando e legalizzando nel contempo la documentazione.

Nell’avviarmi a concludere queste brevi riflessioni devo fare ancora cenno ad un tema su cui piu volte ho cercato pubblicamente di richiamare l’attenzione.

E’ la penetrazione territoriale della criminalita’ organizzata e la sua potenziale pervasivita’ nel tessuto economico e produttivo astigiano.

L’avvio della fase operativa d’investimenti infrastrutturali per l’impegno dei fondi del pnrr sta riguardando anche i comuni di questa provincia. 

Diverse centinaia di progetti sono pronti a decollare

Le procedure richiederanno rapidita’ e snellezza burocratica per impedire ritardi ma e’ ovvio che la rete dei controlli non potra’ arretrare di un millimetro e svilupparsi oltre che sulle verifiche di competenza della prefettura, anche sull’inevitabile approfondimento investigativo di ogni circostanza che possa far presagire tentativi di infiltrazione.

Spero di poter contare anche su una diffusa consapevolezza del rischio che induca tutte le istituzioni e gli enti di rappresentanza del territorio ad orientarsi convintamente verso la creazione di antidoti efficaci.

Infine, sul piano della criminalita’ comune e predatoria torno a sottolineare l’assoluta necessita’ di un impegno costante e straordinario. I dati sull’andamento della criminalita’ nella provincia nell’ultimo anno, per quanto non ancora certificati alla prefettura e dunque non ufficialmente divulgabili, segnano comunque un evidente trend di risalita per certi versi prevedibile con la piena ripresa post-covid. 

Si dovranno allora ulteriormente affinare le attivita’ investigative ma nel contempo elevare il livello di prevenzione generale con il contributo di tutte le forze di polizia, rinsaldando le intese in seno al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per rilanciare tutti gli strumenti di compartecipazione attiva alla sicurezza di un territorio, secondo quel concetto di “rete” piu’ volte evocato

Concludo rivolgendo un grazie pieno e convinto a tutto il personale della polizia di stato ed a tutto il personale dell’amministrazione civile dell’interno che opera in questa provincia ed alle loro rappresentanze sindacali.

Grazie anche ai nostri pensionati ed alla nostra associazione nazionale della polizia di stato

Vostro e solo vostro e’ il merito per i risultati che abbiamo conseguito e per la credibilita’ e la vicinanza di cui gode la nostra istituzione presso questa collettivita’.

Un saluto anche ai ragazzi della scuola elementare “anna frank” e della scuola media “giuseppe parini” di asti che sono qui con noi in rappresentanza di tutti gli istituti scolastici di asti e provincia.

Un ringraziamento convinto ai loro insegnanti per aver sposato anche quest’anno il progetto di educazione alla legalita’ promosso a livello nazionale dalla polizia di stato. 

L’interazione con la scuola per l’approfondimento dei temi della sicurezza e della legalita’ credo sia strategico per indirizzare nel senso corretto l’atteggiamento delle future generazioni verso i valori democratici e costituzionali su cui fonda la nostra comunita’

Grazie ancora a voi tutti, autorita’ e cittadini, rappresentanze d’arma 

Viva la polizia di stato, viva l’Italia

Nell’occasione sono stati consegnate lodi ed encomi a quei poliziotti che si sono particolarmente distinti in attività di servizio.

Ecco i premiati

ENCOMIO E PAROLE DI LODE 

ALL’AGENTE SCELTO CAROLA RAINERO DEL GRUPPO SPORTIVO “FIAMME ORO” 

Evidenziando spiccate capacità sportive ed agonistiche e contribuendo ad accrescere il prestigio e l’immagine della Polizia di Stato a livello internazionale, conquistava la medaglia d’argento nella disciplina di lotta libera durante la 18^ edizione dei Giochi del Mediterraneo, svoltasi a Tarragona in Spagna dal 22 giugno al 1° luglio 2018. Inoltre, conquistava due medaglie d’oro in occasione di due distinte edizioni dei Campionati Italiani Assoluti di Lotta, disputatesi a Roma, rispettivamente nel marzo 2017 e nel febbraio 2018”

LODE 

AL COMMISSARIO CAPO DR FEDERICO MASTORCI

Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, evidenziando qualità professionali, coordinava un’indagine di P.G. che si concludeva con l’arresto di un soggetto responsabile di tentato omicidio e detenzione di arma clandestina con matricola abrasa” 

Parma, 15 luglio 2018

LODE

ALL’ISPETTORE LUCA LAMBERTI

AL VICE ISPETTORE GIAN PIERO BORTOLETTO

AL SOVRINTENDENTE MARCO DEL TROTTI

AL SOVRINTENDENTE NICOLETTA GARETTO

AL SOVRINTENDENTE MATTEO GUACCI

AL VICE SOVRINTENDENTE GIANNI FALETTI

ALL’ASSISTENTE CAPO MARCO IERADI

In servizio alla Squadra Mobile, dando prova di spiccate capacità professionali ed operative, espletavano un’articolata attività investigativa che si concludeva con il deferimento in stato di libertà di due cittadini pakistani responsabili di truffa aggravata, appropriazione indebita e riciclando” Asti 13 aprile 2018

LODE

ALL’ISPETTORE GIUSEPPE POLISANO

ALL’ASSISTENTE CAPO COORDINATORE CARMINE STARVAGGI

In servizio presso l’Ufficio Immigrazione, evidenziando capacità professionali e acume investigativo, espletavano una laboriosa attività investigativa che consentiva di individuare e deferire in stato di libertà 11 soggetti appartenenti ad una organizzazione criminale dedita ai reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nonché di falso materiale” Asti 23 aprile 2018

LODE 

ALL’ISPETTORE LUCA LAMBERTI

AL SOVRINTENDENTE MARCO DEL TROTTI

AL SOVRINTENDENTE MATTEO GUACCI

“ In servizio alla Squadra Mobile, evidenziando elevate capacità professionali, conducevano un’articolata attività di indagine che consentiva di individuare e smantellare un’organizzazione criminale di soggetti albanesi, dedita al controllo, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, al termine della quale venivano eseguite 10 misure restrittive della libertà personale” Asti 10 luglio 2018

LODE 

AL VICE ISPETTORE GIAN PIERO BORTOLETTO

AL SOVRINTEDENTE MATTEO GUACCI

AL VICE SOVRINTENDENTE GIANNI FALETTI 

In servizio alla Squadra Mobile, evidenziando capacità professionali ed intuito investigativo, conducevano una brillante operazione di Polizia Giudiziaria che si concludeva con l’arresto di due pregiudicati responsabili di rapina aggravata e lesioni personali” Asti 7 agosto 2018 

LODE 

AL SOVRINTENDENTE CAPO ANTONIO BELLICOSO

AL SOVRINTENDENTE MARCO DEL TROTTI

AL SOVRINTENDENTE MATTEO GUACCI 

AL VICE SOVRINTEDENTE GIANNI FALETTI

In servizio alla Squadra Mobile, evidenziando capacità professionali ed intuito investigativo, conducevano una brillante attività di Polizia Giudiziaria che si concludeva con l’arresto di tre rapinatori, autori, in concorso tra loro, di tre rapine presso esercizi commerciali” Asti, 17 luglio 2020. 

LODE 

AL SOVRINTENDENTE FRANCO MUSSO

AL VICE SOVRINTEDENTE PASQUALE DUINO

in servizio presso il Posto di Polizia Ferroviaria, evidenziando qualità professionali, espletavano un’attività investigativa che si concludeva con il deferimento all’Autorità Giudiziaria di due giovani nomadi trovati in possesso di cavi elettrici di rame, asportati dalla tratta ferroviaria Asti- Castello d’Annone” Asti, 1° marzo 2018 

Inoltre sono stati diffusi i dati dell’attività di servizio dell’anno passato