Come ogni anno, per dire no alla violenza contro le donne, il Soroptimist International d’Italia sosterrà la campagna internazionale Orange the World promossa da UNWomen e dalla Federazione Europea del Soroptimist: dal 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza al 10 dicembre, giornata internazionale per i diritti umani (che coincide con il nostro Soroptimist Day), partiranno i 16 giorni di attivismo per realizzare iniziative ed azioni di sensibilizzazione utilizzando in tutta la comunicazione il colore arancione, simbolo di un futuro senza violenza di genere.

Quest’anno siamo tutti chiamati ad un impegno più concreto e diffuso perché, come ci indicano i dati della Unfpa, l’Agenzia delle Nazioni Unite, l’emergenza generata dall’epidemia di Covid 19 e il conseguente lockdown sono stati causa di un aumento esponenziale della violenza alle donne.

Per questo, il Soroptimist e l’Arma dei Carabinieri hanno scelto di proporre una iniziativa volta ad “accendere” l’attenzione direttamente sulla rete volta all’assistenza delle vittime e sui luoghi deputati a proteggerle e ad accoglierle per un percorso di autonomia dai loro maltrattanti. L’iniziativa vedrà il 25 novembre il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e tutti i Comandi Provinciali del territorio nazionale illuminare le proprie sedi quale tangibile segno di vicinanza alla tematica, pubblicizzandone anche la diffusione su tutti i canali social istituzionali.

Le “stanze tutte per se” realizzate nella caserme dei Carabinieri (frutto del Protocollo d’Intesa firmato dall’Arma dei Carabinieri e dall’Unione Italiana Soroptimist: ad oggi ben 170 stanze), sono tra i luoghi che durante la pandemia hanno sempre continuato a contrastare la violenza e ad offrire un porto sicuro con interventi di contrasto e prevenzione, quindi anche la “stanza” realizzata nella Caserma di Asti si accenderà simbolicamente di arancio per ricordare a tutti che c’è un luogo sicuro pensato da Soroptimist a cui rivolgersi.

Sarà un messaggio ben visibile, in un momento ancor più difficile cui la pandemia ha tragicamente elevato la violenza domestica e di genere colpendo sempre più mogli e madri e un gesto corale che sottolinea il legame esistente tra le cittadine e i cittadini con i presidi locali.