Proseguono le indagini della polizia di Asti dopo l’esplosione di una bomba carta avvenuta questa notte, fra domenica 6 e lunedì 7 ottobre, nei pressi del tribunale. Un ordigno esploso intorno alle 2 in via Galimberti, dietro all’Archivio di Stato. Oltre ai residui della “bomba” gli inquirenti avrebbero ritrovato anche un biglietto minatorio rivolto ad alcuni magistrati. L’ordigno, di bassa portata, piazzato davanti a un cancello secondario, non ha provocato feriti. Nella mattinata un secondo allarme. Al palazzo di giustizia sarebbe arrivata una telefonata anonima di minacce che  annunciava la presenza di un secondo ordigno, all’interno del tribunale. Immediata si è mossa la macchina della sicurezza. Sono scattate ricerche e verifiche sulle auto dei magistrati e degli avvocati che quotidianamente si recano al palazzo di giustizia astigiano e sono intervenuti gli artificieri della polizia che hanno eseguito accertamenti e verifiche. Si è trattato di un falso allarme.

Si pensa a un gesto dimostrativo anche se sono stati messi in atto tutte le strategie di sicurezza e di verifica del rischio, oltre alle indagini per identificare l’autore del gesto intimidatorio.

Nel frattempo sono trapelati i nomi dei magistrati oggetto dell’intimidazione. In un biglietto trovato a pochi metri dal luogo dell’esplosione di questa notte la polizia ha rinvenuto uno scritto “Vi faremo morire tutti” nel quale si riportavano i nomi del giudice Roberto Amerio, del gip Giorgio Morando e dei pm Vincenzo Paone e Laura Deodato