Un bottino ancora difficile da quantificare a livello economico tra cimeli, tute, cappellini, gadget appartenuti al mito della Formula 1, il pilota Ayrton Senna. Un furto cospicuo avvenuto nella seconda casa di un collezionista, coordinatore dell’istituto intitolato al pilota che si occupa di allestire mostre ed eventi benefici proprio con quei cimeli in tutto il mondo. Siamo a Isola d’Asti. I carabinieri hanno arrestato i presunti ladri, due uomini ora in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Un furto avvenuto sembra in almeno due tranches e che è stato scoperto grazie alla solerzia del vicino di casa del collezionista che, notando un’auto mai vista prima sostare in diverse occasioni davanti alla villa di campagna, ha chiamato il proprietario. E’ così che è stato scoperto che dall’abitazione mancava la gran parte della cospicua collezione, oltre a oggetti di famiglia e elettrodomestici di casa. Immediato quindi l’intervento dei carabinieri che hanno subito eseguito un sopralluogo dando vita anche a una serie di pattugliamenti in zona. Ed è stato proprio durante uno di questi controlli che i militari sono riusciti a bloccare i due ladri. I malviventi, pensando forse che il furto non era ancora stato scoperto e volendo probabilmente finire il lavoro, trafugando cioè gli ultimi oggetti rimasti, sono tornati sul luogo del delitto, non sapendo che proprio in quel momento alcune pattuglie dei carabinieri di Castagnole Lanze si trovavano sul posto. Così i ladri sono stati bloccati a bordo di una Peugeot 206 rossi.  Hanno cercato di accampare una scusa, dicendo di essersi persi finendo nella strada sterrata che costeggia l’abitazione. Una scusa che non ha retto. Nel corso delle perquisizioni a casa di uno dei due i militari hanno recuperato parte dell’ingente collezione, tra cui caschi, una tuta da gara, cappellini autografati, magliette e tanto altro ancora.

L’attività investigativa non è ovviamente ancora finita visto che all’appello mancano ancora molti cimeli. Al vaglio degli inquirenti c’è una chat su whatsapp in cui sono state postate fotografie dell’intera collezione di Senna per ottenere una valutazione economica dei beni da piazzare poi sul mercato nero o su piattaforme web a disposizione di inconsapevoli appassionati di Formula 1 disposti a pagare somme ingenti per articoli simili.

Difficile inoltre asserire che si sia trattato di un furto su commissione. “E’ un’ipotesi su cui stiamo lavorando ma la sensazione è che si sia trattato di ladri occasionali”, commentano il comandante provinciale dell’Arma Pierantonio Breda e il capitano Alessandro Caprio, comandante della compagnia dei carabinieri di Canelli. E’ quindi probabile che si sia trattato di ladri di “seconde case” che si sono imbattuti per caso nella collezione e che quindi abbiano deciso di fare un secondo furto proprio per la presenza nell’abitazione dei cimeli.

“Questa indagine ha sottolineato l’importanza della collaborazione della popolazione – commenta ancora Breda -. Anche i cittadini sono custodi del territorio. Se il vicino di casa non fosse stato attento a individuare un’auto mai vista prima e a notarne i vari passaggi e se non avesse immediatamente chiamato il proprietario di casa e noi carabinieri questo furto probabilmente non si sarebbe risolto con tanta velocità”.

Infine un appello rivolto a tutti gli amatori e ai collezionisti: “Chiunque in rete si imbattesse in oggetti legati al pilota, contatti i carabinieri. Dobbiamo ancora recuperare una buona parte della collezione”.