croce rossa“La Croce Rossa è una grande famiglia, chi sbaglia viene messo alla porta nel segno della massima trasparenza”. E’ il messaggio lanciato pochi minuti fa dal presidente provinciale della Cri di Asti Stefano Robino che ha indetto una conferenza stampa per spiegare i contorni di un’indagine della polizia che ha portato alla denuncia di sei persone, tre delle quali volontarie dell’Ente. “Non ci sono dipendenti della Cri fra gli indagati dalla procura – spiega Robino -, ma solo volontari, due dei quali appartenenti al Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana. Comunque colui che certamente ha sbagliato, come dimostrano le immagini diffuse dalla polizia, è stato subito radiato dalla Croce Rossa, mentre sulla posizione degli altri due colleghi stiamo aspettando la conclusione delle indagini”. Robino fa un distinguo quindi fra la posizione del militare volontario indagato per ricettazione e indebito utilizzo di carta di credito e gli altri due denunciati per furto aggravato in concorso. Sono infatti due i filoni in cui si  distinta l’inchiesta della squadra mobile astigiana: il primo legato appunto all’utilizzo della carta carburanti usata dal volontario per fare rifornimenti “privati”, l’altro invece riguarda il furto di generi alimentari dagli scaffali del deposito Cri destinati a circa 560 famiglie astigiane indigenti. Su questo versante gli accertamenti sono ancora in corso e il il Comitato Provinciale della Cri esprime dubbi. Ad essere indagati sono due volontari ripresi dalle telecamere installate dalla polizia proprio nella sede centrale dell’Ente di via Ugo Foscolo, mentre portavano via dal magazzino pasta, olio, pezzi di formaggio e altri beni non deperibili. Le norme legate alla distribuzione dei generi alimentari sono molto precise. Ogni volta che qualcosa esce dal magazzino deve essere segnato su una sorta di bola, un rendiconto insomma per capire cosa va a chi. Non sempre, non per acttiva fede, questo viene rispettato. Può capitare di consegnare un pacco di alimenti direttamente a domicilio, magari ad un anziano o a una famiglia che non è “iscritta” nelle liste ma che aha fame (la Cri si basa sui modelli Isee per scegliere le famiglie a cui destinare le borse ndr), ma questo non vuol dire rubare per se stessi alimenti destinati ai bisognosi. E’ stato lo stesso presidente a sottolinearlo. “Sul conto di  questi due volontari che sono stati ripresi uscire dalla dispensa con pacchi non rendicontato preferisco non esprimermi, aspettando che si pronunci la Giustizia. Credo e spero abbiano agito in buona fede”. Nessun dubbio invece sulla posizione del terzo uomo, un militare volontario e delle tre addette alle pulizie dipendenti di una cooperativa esterna alla Cri filmante mentre rubavano vestiti, dopo averli accuratamente scelti e provati. Robino però lancia un appello accorato agli astigiani e alla cittadinanza. “La Croce Rossa è trasparente e agisce nell’interesse del più debole. Voglio che non passino messaggi sbagliati capaci di influenzare negativamente la gente. Sono i cittadini, infatti, con le loro donazioni, a mandarci avanti”.