Il sindaco di Asti Giorgio Galvagno ha partecipatoalle celebrazioni per l’inaugurazione dell’anno giudiziario e non si è astenuto dal commentare la polemica montata in questi giorni sull’eventuale chiusura del tribunale di via Govone o il possibile accorpamento con altre realtà piemontesi.
Nel prendere atto dei dati presentati – ha commentato il Sindaco – desidero sottolineare che questi non sono che un’ulteriore conferma dell’efficienza e della grande credibilità di cui gode il nostro tribunale, ritenuto uno dei migliori in Italia sia dal punto di vista strutturale che organizzativo.
Proprio a questo proposito
devo dire che sono un po’ preoccupato dalle voci che stanno girando in questi giorni su possibili accorpamenti in questo settore: anche in questo caso, come per la questione della sanità, pur comprendendo le esigenze di razionalizzazione e di contenimento dei costi, non potremmo accettare decisioni che dovessero penalizzare la città. Se è vero come è vero, e come viene ripetuto da più parti, che il nostro tribunale è una struttura tra le più moderne del Paese ed è ai primi posti, probabilmente al primo in assoluto, per efficienza e celerità nel trattamento delle pratiche e dei processi, come si può pensare di privarlo di quella autonomia decisionale e gestionale che fino ad ora ha funzionato così bene e che deve essere mantenuta  perchè la struttura possa continuare ad essere veramente rispondente alle esigenze locali e semmai diventare essa stessa un riferimento per aree più vaste rispetto al solo distretto astigiano. 
Non sarebbe giusto vedere ridimensionato un servizio che ha conquistato prestigio ed eccellenza e che, fra l’altro, si è ben insediato nel territorio creando attività e movimento, anche dal punto di vista economico e sociale.
Per tutti questi motivi
se sarà necessario chiederò un incontro con il Ministro di Grazia e Giustizia e mi recherò a Roma per rappresentare direttamente le preoccupazioni dell’Amministrazione Comunale e della città. Come stiamo già facendo per l’ospedale, ci batteremo in tutti i modi per evitare che la città sia ancora una volta penalizzata, per di più in un altro settore nevralgico e così importante come quello della giustizia”.