Si è conclusa nel peggiore dei modi l’indagine sulla rapina avvenuta venerdì scorso nella filiale della Crat di Castell’Alfero. Il presunto malvivente che con il volto scoperto aveva ripulito la banca portando via 7 mila euro in contanti si è infatti suicidato questa mattina, martedì, nel suo appartamento di via Faa di Bruno, a Torino. I carabinieri della caserma di via Zangrandi erano giunti all’uomo, Rodolfo Gottardo, 50 anni, già in libertà vigilata, grazie ai filmati di sorveglianza dell’istituto di credito e a un impronta digitale rinvenuta sulla scena del crimine. Così questa notte hanno deciso di effettuare un controllo nella casa del sospettato. Ma un’azione di routine si è trasformata in tragedia. Gottardo, infatti, si sarebbe barricato nell’alloggio minacciando di fare esplodere l’intera palazzina. I militari avrebbero subito richiesto l’intervento dei vigili del fuoco che hanno provveduto a staccare luce e gas e ad evacuare lo stabile. La situazione sarebbe però degenerata. L’uomo avrebbe infatti avvertito i carabinieri di essere malato, un monito, forse, per tenere i soccorritori lontani dal suo alloggio. Ma è stato unite. Pompieri, militari e operatori del 118 sarebbero infatti riuscire a penetrare nell’appartamento. Troppo tardi. Gottardo infatti si sarebbe tagliato le vene dei polsi con una lametta da barba, ferendosi anche sugli avambracci. Immediata la corsa all’ospedale. Poco prima dell’operazione però Gottardo sarebbe morto a causa di un altro shock emorragico.