Un sit in con rose bianche davanti al tribunale di Asti. Si è svolto questa mattina in occasione dell’udienza preliminare a carico di tre fratelli romeni accusati di tentato omicidio di un vicino di casa.  A manifestare la moglie e due dei quattro figli del bracciante macedone in stato vegetativo dal marzo del 2016 dopo una lite nata per problemi condominiali in una palazzina di Castiglione Tinella. La donna, Marijana Gjiorgieva, 37 anni, si è costituita parte civile con l’avvocato Mattia Alfano. Secondo i figli minori della coppia che avrebbero assistito ai fatti dal balcone di casa si sarebbe trattato di un’aggressione vera e propria, con tanto di spranga e taser, aggressione dalla quale l’uomo, un ex militare di 39 anni, non si è più ripreso (ora è ricoverato in condizioni irreversibili in una struttura specializzata di Marene). Di diverso avviso i tre fratelli romeni, imputati con l’accusa di tentato omicidio e difesi dall’avvocato Chiara Pescarmona dello studio Mirate. Per i tre l’ex militare sarebbe caduto a terra dopo un tentativo di aggressione per dissidi nati da una festa che si stava svolgendo nel cortile condominiale.

Oggi il giudice Federico Belli ha accettato la costituzione di parte civile e la richiesta di rito abbreviato dei fratelli condizionato a una perizia medico legale che dovrà stabilire se le ferite del macedone siano compatibili a un pestaggio o a una caduta. Rifiutata invece la richiesta da parte dell’avvocato Alfano di incidente probatorio per l’audizione protetta dei figli minori testimoni oculari. La prossima udienza si terrà il 28 settembre.