questura1E’ di tre arresti il bilancio dell’ultima operazione siglata polizia. Gli agenti della questura di Asti hanno identificato e portato in carcere gli aggressori di un buttafuori picchiato e accoltellato per aver “rimbalzato” un gruppo di albanesi. Era la notte fra il 30 e il 31 gennaio scorso quando l’addetto alla sicurezza del Mirò, un noto night club alle porte della città, era stato brutalmente assalito da cinque persone armate di coltello e spranga che lo avevano quasi ucciso. I componenti della banda avevano organizzato una spedizione punitiva dopo che qualche settimana prima la vittima, un ivoriano di 40 anni, aveva negato loro l’ingresso nel locale. Una “vendetta” a detta degli inquirenti, sfociata nel sangue. Il buttafuori ha infatti riportato ferite gravi, tanto da far temere per la sua vita e tanto da far decidere il gip che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare in carcere, per l’imputazione di tentato omicidio e non lesioni personali. Ad incastrare i tre albanesi impronte digitali raccolte dalla polizia scientifica e le testimonianze di alcuni avventori del locale e della stessa vittima, a lungo ascoltata dagli agenti della squadra mobile che assieme ai colleghi delle volanti hanno portato a termine un’indagine “vecchio stampo”. In carcere sono finiti Klodian Prendi, 34 anni, Paulin Simoni, 28 anni e Ejiol Ceka, 26 anni. Quest’ultimo al momento dell’arresto era sottoposto all’obbligo di dimora perché coinvolto in un’altra vicenda che aveva scosso la città, una sparatoria fra bande rivali avvenuta nel maggio scorso in zona corso Venezia e che aveva portato al ferimento di un giocatore di biliardo che ignaro stava fumando una sigaretta fuori da un circolo. A febbraio proprio la polizia aveva arrestato due dei presunti colpevoli, fra cui proprio Ceka. All’appello, per l’aggressione al buttafuori, mancano ancora due persone, individuate dagli inquirenti e al momento ricercate.