finanza1 sitoTruffa aggravata ai danni dello Stato e della Regione Piemonte e indebite percezione di contributi per oltre 311.000 euro.   E’ quanto mosso nei confronti di 21 persone denunciate dalla guardia di finanza  di Canelli nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dal sostituto procuratore di Alessandria Giancarlo Vona sui finanziamenti pubblici erogati dalla Regione Piemonte.   Nel  corso  degli accertamenti  di natura  fiscale  condotti  nei confronti di due imprese con sede a Bubbio, nell’Astigiano, i finanzieri  hanno rinvenuto numerose fatture non annotate in contabilità per un importo complessivo di circa 900.000  euro. “Alla richiesta di delucidazioni, dopo una iniziale titubanza, veniva ammesso un sistema di frode basato su un vasto giro di fatture false che hanno interessato numerosi soggetti  e imprese  operanti in tutta la Valle  Bormida, il Canellese e  la Lombardia” spiegano gli inquirenti. Per l’erogazione del contributo  un ruolo chiave era ricoperto  da un noto professionista di Cessole  che “curava” le istruttorie amministrative  presentando,  sia per conto di privati che di enti e consorzi, le istanze  inerenti a i lavori di ripristino di strade o abitazioni danneggiate a seguito di eventi atmosferici calamitosi. Nelle domande l ’ammontare degli interventi veniva sistematicamente  “gonfiato ” allegando numerose fatture emesse da imprese compiacenti relative a lavori mai compiuti. “Ottenuti i contributi  il  professionista   si appropriava della parte imponibile delle fatture false restituendo  agli emittenti  l’ importo dell’ Iva  e piccole somme di denaro come gratifica” continuano gli investigatori. Nel corso delle operazioni le fiamme gialle  hanno  rivenuto  e sequestrato presso l’abitazione del principale indagato oltre 130.000 e uro in denaro contante  frutto dell’attività criminale. Con la conclusione dell’attività di verifica fiscale sono stati recuperati a tassazione elementi positivi di reddito per 700.000  euro  e Iva evasa per oltre 150.000  euro. L’intera vicenda sarà ora posta al vaglio della  Corte dei Conti per le eventuali determinazioni su lle responsabilità erariali connesse agli episodi accertati.