Sono otto le persone denunciate nei giorni scorsi dai carabinieri per truffe on line e raggiri compiuti quasi sempre sul web. Numerose le denunce arrivate nelle ultime settimane all’Arma astigiana che ha identificato i responsabili dei reati. Reati del tutto simili fra loro: acquisti di oggetti mai ricevuti, come una consolle per videogiochi pagata 158 euro, un fuoristrada Suzuki per cui era stata versata una caparra di 500 euro, 8000 euro versati ad una fantomatica concessionaria che pubblicizzava su internet la vendita di un’auto Toyota, la locazione sul sito di affitti di case-vacanze “Airbnb” di un appartamento al mare (mai posseduto dall’inserzionista) per 4100 euro, sono solo alcuni degli episodi denunciati allestazioni dei carabinieri della provincia e i cui responsabili sono stati individuati grazie alle indagini eseguite dai militari.

Ma c’è chi fra questi malviventi ha scelto il telefono per tentare di raggirare la malcapitata di turno. La vittima scampata alla truffa è la Madre Superiora di un Istituto di religiose astigiano che ha ricevuto la chiamata di due soggetti che volevano  farsi accreditare 4100 euro, al fine di sbloccare un inesistente contributo da parte dell’Asl di Asti all’Istuituto religioso. La religiosa non ci è cascata e si è rivolta aimilitari che al termine degli accertamenti hanno individuato e denunciato due siracusani pregiudicati.

La stessa sorte è toccata a un procacciatore di affari torinese, il quale senza il consenso dell’utente sottoscriveva un contratto di fornitura “luce-gas-telefono” apponendo la firma falsa dell’ignaro cittadino truffato.

I carabinieri da sempre in prima linea nel combattere questi reati, hanno astilato un piccolo vademecum per evitarte di cadere vittime delle truffe in rete.
1. Leggere con attenzione l’annuncio prima di rispondere e diffidare se è troppo breve e fornisce poche informazioni.
2. Informarsi sull’oggetto che si vuole acquistare. Ad esempio, se le foto sembrano troppo belle per essere vere, è opportuno chiedere l’invio di ulteriori immagini al venditore.
3. Se un oggetto costa poco non sempre è un affare; l’eccessiva differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato è indice di scarsa affidabilità dell’annuncio.