Una conversazione tra Paolo De Benedetti, Piergiorgio Cattani, Francesco Ghia e Giovanna Vernarecci di Fossombrone stimolata dai volumi “Dio sulle labbra dell’uomo” e “Cara Valeria: lettere sulla fede” di Piergiorgio Cattani (Edizioni Il Margine): l’appuntamento è per lunedì 6 ottobre, alle 18, in Biblioteca (Corso Alfieri angolo via Goltieri).

Paolo de Benedetti non ha davvero bisogno di presentazioni: ma approfondire il suo pensiero, conoscere i temi della sua riflessione intellettuale ed etica è cosa ben diversa dal conoscerlo e apprezzarne il profilo intellettuale, la figura di raffinato conferenziere capace di coniugare profondità di pensiero e lievità di espressione.

Allo scopo serve efficacemente il primo dei due volumi di Piergiorgio Cattani che sono al centro della conversazione di lunedì: Dio sulle labbra dell’uomo. Paolo De Benedetti affronta così i temi a lui cari: l’ascolto del Dio che chiama, l’inesauribilità della parola di Dio, il senso della sua azione nella storia o della mancanza di essa, il rapporto ebrei-cristiani, il tema della sofferenza dell’uomo e degli animali per arrivare a parlare di sé e della sua vita, vincendo la naturale ritrosia attraverso lo spunto offerto da Cattani.

Il secondo libro di Cattani affronta nella forma di un epistolario semplice e intenso con l’amica Valeria le stesse domande sul senso della vita, l’amore, il dolore, la morte, Dio, il bene, il male oggetto della riflessione di De Benedetti e che a ben vedere stanno dentro ciascuno, ma non sempre trovano la possibilità di esprimersi.

Oltre che Paolo de Benedetti la conversazione coinvolgerà: l’autore dei volumi Piergiorgio Cattani (1976), laureato in lettere moderne e in filosofia con una tesi su Paolo De Benedetti, studioso di tematiche filosofiche, religiose e politiche e collaboratore di quotidiani e riviste; l’avvocato e genovese Giovanna Vernarecci di Fossombrone, pastore metodista incaricata della chiesa metodista di San Marzano Oliveto e lo studioso astigiano Francesco Ghia, ricercatore in filosofia presso l’Università di Trento
Un pensatore che ripercorre la tradizione rabbinica combinandola con convinzioni cristiane, una donna pastore metodista, un filosofo e uno studioso di tematiche filosofiche, religiose e politiche discutono l’idea di un Dio che cammina, ama, soffre, cambia e si muove nella storia.

La Bibbia ci presenta una visione di Dio molto diversa da quella della teologia tradizionale: Dio non è l’essere immutabile ma, se così si può dire, cambia nel corso del tempo, muta i suoi pensieri e i suoi progetti a contatto con l’uomo, prova forti sentimenti, diventa amico di Abramo, sceglie per amore Israele e lo accompagna nell’esilio. Per i cristiani Dio si incarna in Gesù Cristo soffre, muore e poi risorge. Ebraismo e cristianesimo hanno interpretato in maniera diversa il fatto che Dio ha una storia. Paolo De Benedetti più di altri ha riflettuto su questo aspetto così centrale della fede biblica che ha grandissime implicazioni anche sul mondo presente.
L’ingresso è libero.