A settembre lo Spazio Kor di Asti presenta un’anticipazione, dedicata alla danza contemporanea, della nuova stagione teatrale “Music non stop”, grazie alla rete europea Aerowaves – dance across europe, dove verranno presentati due lavori di artisti emergenti under 35 della scena internazionale. La stagione 23/24, a cura di Chiara Bersani e Giulia Traversi, parte dal concetto di clubbing, inteso come “atto collettivo contemporaneo rituale”per esplorare i diversi linguaggi contemporanei, attraverso creazioni internazionali e nazionali di carattere multidisciplinare. 

Spiega la direzione artistica: “Nell’86 una band oramai nota, i Kraftwerk, pubblicò una canzone divenuta iconica, Music non stop. Un nuovo modo di fare, godere e produrre musica sarebbe poi emerso da quei primi esperimenti elettronici. Per noi, il flusso della canzone e la sequenza di quei battiti è il simbolo di una rivoluzione: la musica può essere un veicolo, un vettore e uno strumento di cambiamento? Partiamo da qui per trovare somiglianze e percorsi condivisi. Nella nostra mente sorge una domanda specifica e imperativa: l’ira, la rabbia e il vigore della musica heavy metal o della deep house e del clubbing (come atto collettivo contemporaneo rituale) possono rivoluzionare i corpi che popolano la scena europea contemporanea? È possibile rendere una festa accessibile a tutti? Desideriamo creare un percorso di accessibilità e interpretazione delle opere che scegliamo, in accordo e armonia con gli artisti, cercando approcci comuni, seguendo e aderendo alle esigenze creative e artistiche”.

Aerowaves è un hub di promozione per artisti di danza contemporanea emergenti in Europa. Si occupa di promuovere i nuovi lavori più promettenti di artisti di danza emergenti attraverso spettacoli transfrontalieri. La rete di partner di Aerowaves in 33 paesi consente a questi giovani coreografi di portare la danza contemporanea a un pubblico nuovo in tutta Europa.

“Spazio Kor si dimostra luogo deputato alla sperimentazione e ad ospitare linguaggi artistici eterogenei – aggiungono il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore alla Cultura Paride Candelaresi – con uno sguardo internazionale che ha permesso nel tempo di consolidare partnership importanti. Un’apertura alle novità e alla contaminazione che, nelle diverse attività di Associazione Craft, riesce a coinvolgere il pubblico giovane, anche in attività laboratoriali, piantando così nuovi semi artistici”.

Questo il programma di settembre:

Mercoledì 13 settembre Spazio Kor

Workshop di danza con Courtney May Robertson

Il workshop si struttura come una pratica aperta a tutte e tutti, accessibile a persone con disabilità motoria.

La durata del workshop è di 2 ore e non sono richieste esperienze o conoscenze pregresse di danza contemporanea.

Venerdì 15 settembre ore 21.00 Spazio Kor

The pleasure of stepping off a horse when it’s moving at full speed 

Presentazione e immagini: Courtney May Robertson

Drammaturgia: Merel Heering

Curatela esterna: Kristin de Groot e Yoko Ono Haveman

Trailer e registrazione: Paolo Sesta

Supporto tecnico: Edwin van Steenbergen

Produzione: Annejon Okhuijsen & Hanne Blomee

PR & Comunicazione: Carolien Verduijn

Musica: AAR – A01 e A02, Empty Set – Order, Cities Aviv – Title Piece, Death Grips – Disappointed

Prodotto da: Dansateliers

Sostenuto finanziariamente da: Comune di Rotterdam & Kickstart Cultuurfond

Come punto di partenza per questo breve assolo, Courtney May Robertson prende una metafora dell’autocontrollo; un cavaliere che doma un cavallo selvaggio. Lei guarda alla lotta tra abbracciare i propri veri desideri e regolare il comportamento in base alle pressioni della società. Le proiezioni visive incapsulano Courtney all’interno di un ottagono che si estende per 3,5 m di diametro. Attraverso una combinazione di poesia, danza e canto, viaggia attraverso paesaggi di desideri personali, ricordi e conflitti.

Lo spazio agisce come una capsula del tempo; lo sono i video domestici intimi uniti a campioni di video di YouTube, documentari e vecchi film. The pleasure of stepping off a horse when it’s moving at full speed è il tentativo, a volte disordinato, dell’artista di abbracciare le contraddizioni che compongono un essere umano poliedrico.

È un breve lavoro esplosivo denso di materiale stimolante e commenti sociali. Come si può abbracciare i propri veri desideri sentendosi spinti a misurare il comportamento in conformità con le aspettative della società? Come si può essere pienamente se stessi, contraddizioni comprese?

L’artista ha deciso di creare questo spazio per se stessa. La semplice configurazione di un proiettore, un microfono e performance limitata, all’inizio fanno sembrare la scena minimal, tuttavia il movimento, il suono e le immagini che filtrano nello spazio sono fragorosi e senza paura. Sono intervallati momenti di dolcezza in cui l’artista invita il pubblico nei suoi dialoghi interni.

“Oh mio dio, penso di avere il controllo, oh mio dio, penso che sia tutto per divertimento, è divertente per me? È divertente per me? È divertente per te? È divertente per te?” Rivolge rapidamente l’attenzione al pubblico, costringendolo a mettere in discussione il proprio ruolo in questo incontro apparentemente egualitario.

In tutta la performance c’è un forte elemento visivo dovuto alle audaci immagini proiettate che illuminano lo spazio. Courtney accompagna il pubblico in un viaggio attraverso home video personali, disastri causati dall’uomo, folle celebrative di persone, incidenti automobilistici, selfie, un cuore pulsante e immagini di tattiche di addomesticamento dei cavalli, solo per citarne alcuni. L’arena è un contenitore per l’espressione spudorata, la catarsi, il controllo, il caos, l’interrogatorio, il conflitto e, in definitiva, l’accettazione. In rapporto all’aspetto interdisciplinare, The pleasure of stepping off a horse when it’s moving at full speed è rivolto agli appassionati di danza, teatro, musica e arti visive. Il lavoro ha un’impostazione e un’estetica underground / punk che potrebbero attrarre in particolare una generazione più giovane di frequentatori di spettacoli.

Courtney May Robertson (1992) è una performer con base a Rotterdam che lavora a progetti interdisciplinary in tutta Europa. Diplomata alla Scottish School of Contemporary Dance nel 2013, è stata nominate nel 2017 da Sceneweb (FR) come “Perform Donna dell’anno” e l’anno successivo come “Prima eroina de La Bâtie” al festival di Ginevra in Svizzera. Nel suo percorso artistico, Robertson ha sviluppato diverse sperimentazioni tra il 2015 e il 2019, proponendo le sue performance in spazi underground e gallerie olandesi. Il 2020 ha segnato il punto di svolta nella sua carriera quando ha ricevuto il riconoscimento De Troffel Prijs, riconoscimento per giovani artisti.

Sabato 16 settembre ore 23.00 Fuoriluogo

Ubi Broki Dj Set

Ubi Broki (F. De Isabella) nasce come dj nel 2007 e ha organizzato party con matrice electro-romantic-queer. Ubi pensa che l’ambiente in cui si trova a suonare si generi dalla messa in atto di una rete di relazioni: relazione tra un pezzo e l’altro, tra quello che sente di condividere e la risposta di chi c’è, tra il suo corpo e quello di chi balla o ascolta, tra lo spazio che occupiamo insieme e il momento preciso in cui accade.

Domenica 17 settembre ore 21.00 Spazio Kor

Soirée D’études 

Creazione: Cassiel Gaube

Danza: Cassiel Gaube, Alesya Dobysh, Anna Benedicte Andresen

Drammaturgia: Liza Baliasnaja, Matteo Fargion, Manon Santkin, Jonas Rutgeerts

Suono: Marius Pruvot

Supporto tecnico e luce: Luc Schaltin

Produzione: Hiros

Distribuzione: L’ARTE ACCADDE

Coproduzione: La Ménagerie de Verre, Centre Chorégraphique National de Caen en Normandie dans le cadre de l’Accueil-studio, Kunstencentrum BUDA (Kortrijk), workspacebrussels, wpZimmer, C-TAKT, CCN-Ballet national de Marseille dans le cadre de l’accueil studio / Ministero della Cultura, KAAP, Charleroi danse, La Manufacture CDCN Nouvelle-Aquitaine Bordeaux – La Rochelle, Danse élargie 2020, CND Centre national de la danse, les ballets C de la B dans le cadre de résidence Co-laBo, La Place de la Danse – CDCN Tolosa / Occitania dans le cadre du dispositif Accueil Studio, CNDC Angers, Le Phare – CCN du Havre Normandie, Le Dancing CDCN Dijon Bourgogne-Franche-Comté.

Con il sostegno di: Governo fiammingo, Kunstenwerkplaats, Teatro Municipal do Porto, Iaspis Il comitato per le sovvenzioni per le arti svedesi Programma internazionale per artisti visivi, Tanzhaus Zürich, School van Gaasbeek, Le Quartz – Scène nationale de Brest, ONDA Un ringraziamento speciale a: Erik Eriksson, Yonas Perou, Federica “Mia” Miani, Diego “Dolce strano” Dolciami

In Soirée d’études, Cassiel Gaube amplia la ricerca esposta nella sua solo Farmer Train Swirl – Étude e crea un trio che esplora il ricco vocabolario di House Dance in una serie di studi in continua evoluzione ed espansione.

An étude, nel senso musicale del termine, è una composizione disegnata come un’occasione per esplorare le possibilità di una particolare tecnica e per sperimentare con questa. Questo processo è simile al modo in cui viene praticata l’House Dance. Attingendo da mosse comunemente note, il ballerino cerca variazioni di passaggi e modi inventivi di articolarli insieme. Questa conoscenza comune consente alle persone di leggersi a vicenda mentre ballano. Insieme ai ballerini esperti di Street dance, l’artista cerca di rivelare l’alfabetizzazione che questa pratica richiede e produce.

Cassiel Gaube (1994) È un danzatore e coreografo diplomato nel 2016 al Performing Arts Research and Training Studios (P.A.R.T.S.) a Bruxelles. Come performer, ha collaborato con i coreografi Manon Santkin & Benjamin Vandewalle, come per l’artista visivo Fabrice Samyn. Negli ultimi 3 anni, Cassiel ha dedicato la sua ricercar principalmente alla pratica della dance house tra Parigi e New York. Attualmente sta sviluppando suoi lavori nell’intersezione tra danza contemporanea, hip hop e clubbing e ha iniziato a collaborare con l’etichetta discografica Ensemble (Bruxelles e Berlino).

Artisti presentati nell’ambito di Aerowaves, cofinanziato dall’Unione Europea.

Gli eventi presentati saranno accessibili a persone con disabilità motoria, sensoriali e/o a persone neurodivergenti. Ciò è reso possibile grazie alla consulenza dell’Associazione Al. Di. Qua. Artists – Alternative Disability Quality Artists, prima associazione di categoria composta da artisti e lavoratori dello spettacolo con disabilità, e in collaborazione con Lavanderia a Vapore e Piemonte dal Vivo. Dal 2021, infatti, Spazio Kor si impegna per favorire il pieno accesso di ogni spettatore all’intera stagione teatrale, operando in accordo con enti locali e organizzazioni del territorio che si occupano di disabilità e che partecipano in modo attivo al processo di messa in accessibilità degli spettacoli.

Informazioni di biglietteria

Biglietto intero: 10 euro 

Ridotto: 8 euro (Kor Card, abbonati Teatro Alfieri, tesserati Biblioteca Giorgio Faletti, under 25, over 60)

Ridotto Gruppi (gruppi da 10 persone): 5 euro


Prevendite a partire da venerdì 1 settembre online su www.webtic.it , in biglietteria presso Spazio Kor lunedì e venerdì con orario 10-12 e martedì-mercoledì-giovedì con orario 15-18.

Per prenotazioni e informazioni: info@spaziokor.it, 3278447473 (whatsapp), online su www.allive.it . Maggiori dettagli su www.spaziokor.it

Gli Artisti e le Artiste presentati nell’ambito di Aerowaves, cofinanziato dall’Unione Europea, anticipano la Stagione 23/23 “Music non stop”, la nuova stagione teatrale di Spazio Kor realizzata all’interno della Rete PATRIC con Città di Asti, Teatro degli Acerbi, e Mon Circo, in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo e Lavanderia a Vapore, e con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT e Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e con maggiore sostenitore la Fondazione Compagnia di San Paolo. Il progetto PATRIC ha ricevuto il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena” che guarda al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing arts e alla produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio.