Riprendono gli incontri della Società di Studi Astesi, che avranno sede quest’anno nella sala ipogea della Cassa di Risparmio di Asti di Piazza Libertà. Il primo incontro, programmato per oggi, venerdì 19 ottobre, alle 17.30, è affidato a don Vittorio Croce per trattare un tema legato alla prima guerra mondiale, ma finora ampiamente trascurato, quello del cosiddetto “profugato”, cioè dell’ampio drammatico fenomeno della fuga di civili dal fronte di guerra, soprattutto dopo la rotta di Caporetto (24 ottobre 1917). Un fenomeno che riguardò oltre 600 mila persone tra Friuli e Veneto interessando tutta l’Italia, persino e soprattutto la Sicilia. In particolare don Croce, personalmente interessato all’evento in quanto sua madre faceva parte di una famiglia fuggita da Pederobba, paese centrale del fronte del Piave, rifugiata a Montechiaro, ospite di un torinese, Giuseppe Sabbione, che era là il fiduciario della contessa d’Onigo. Dal caso particolare al fenomeno generale con raccolta di dati numerici e geografici e curiose testimonianze, con singolari assonanze con l’attuale fenomeno dei rifugiati. Una storia che può insegnare anche oggi. Se qualcuno la ascolta.