Inaugura venerdì 14 novembre alle 16,30 al Palazzo Mazzetti la mostra “Dal cuore del museo. Acquisizioni e donazioni dall’Ottocento a oggi”. I depositi sono il cuore del museo, indispensabili alla sua vita e alla conservazione delle raccolte d’arte. Il percorso espositivo rappresenta una parte importante del patrimonio custodito a Palazzo Mazzetti e racconta le vicende del Museo Civico attraverso la storia dell’arte, del costume, degli artisti, dei luoghi, dei collezionisti e delle donazioni. L’allestimento si apre con due testimonianze dell’attività giovanile di due artisti astigiani, rispettivamente la copia del dipinto di Jacob Jordaens (Venere con le Grazie) conservato agli Uffizi ed eseguita da Giuseppe Manzone durante il suo soggiorno fiorentino (1907-1913) e la piccola tela di Giovanni Bordone, scomparso a soli ventisei anni al termine degli studi presso l’Accademia Albertina di Torino (1876). Segue la sezione con paesaggi e vedute di Asti, nature morte e scene di genere firmate, tra gli altri, da Canuto Borelli, Giulio Musso, Pio Pia, Demetrio Corino, Dario Treves e Franco Sgarbi. Per la ritrattistica di Otto e Novecento sono esposti gli intensi ritratti di Pittatore, di Carlo Nogaro, di Paolo Arri e il Ritratto del padre di Franco Giachino nativo di Cocconato, opera che risente degli insegnamenti del suo maestro Giacomo Grosso. L’allestimento vuole documentare in parte anche la vita artistica astigiana del Novecento, con dipinti acquistati in occasione delle personali di artisti non solo astigiani degli anni Trenta o in quelle importanti come La Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea e di Scenografia e la Mostra dell’incisione del 1949 (curate rispettivamente da Eugenio Guglielminetti e Caro Caratti), rassegne che fecero approdare al Museo non solo dipinti degli astrattisti, ma anche incisioni dei maggiori maestri italiani. In ultimo i visitatori potranno ammirare opere di artisti presenti alle tre edizioni del Premio Vittorio Alfieri e nelle personali allestite anche in epoca più recente come nell’ex chiesa di San Giuseppe. Sono esposte acqueforti di Marcello Boglione, una lineolografia di Casorati, opere di Mario Calandri e Caro Caratti. Vi sono poi tele di Silvio Ciuccetti, Piero Sciavolino, Valerio Miroglio, Guido Tulelli, Paola Pitzianti, Sergio Albano, Ezio Vincenti.