Lunedì 3 giugno alle 21, alla Biblioteca Astense, “Il Bianco/Nero di Passepartout: il foto film di Passepartout 2012” a cura di Franco Rabino Strumenti minimi per raccontare il festival per immagini; il bianco/nero come linguaggio espressivo, una sola lunghezza focale per ridurre all’essenziale gli strumenti tecnici da interporre tra l’occhio e il mondo. Il film fotografico su Passepartout edizione 2012 si gioca tutto su questo duplice binario in nome di un linguaggio il più sobrio possibile così che, sgomberando la scena da ogni orpello, lo sguardo delle fotografe riprenda la propria centralità, ritorni protagonista, perché di fotografe di nuovo si tratta; sette, quest’anno. Sette diversi approcci, sette diverse modalità di lettura del festival. Percezioni diverse giocate molto spesso a lato e in modo obliquo rispetto alla scena forzata, quella centrale; il palco pieno di luci e colori che è il naturale baricentro della manifestazione. E’ stato pensato così perché nella penombra – palpabile ma non impenetrabile – che contorna il palco circolano emozioni, accadimenti minimi, gesti che non ci si cura mai di raccontare. Sono le storie di sguardi, emozioni del momento, attenzioni e anche distacchi che svaniscono presto, fugaci quasi quanto le ombre degli spettatori, del pubblico. Tutto questo nel tentativo di raccogliere frammenti dell’anima molteplice che si assemblea e si compone ogni qual volta eventi di questo tipo prendono forma. In qualche modo, in qualche misura, nella filigrana del festival possiamo leggere molte altre cose; in primo luogo i codici del rapporto che la città instaura con uno dei suoi festival storici e poi, ancora, come questo rapporto si riverberi sulla personalità o sul personaggio di turno e ne condizioni gli atteggiamenti. Per provare a raccontare questo ci sembrava che il colore fosse un di più, qualcosa di distrattivo e divagante, una modalità narrativa che distoglieva anziché aggiungere e quindi non l’abbiamo utilizzato. Ma, come sempre, ogni immagine necessita giocoforza di qualcosa che le è esterno, qualcosa che spetta alla volontà di chi guarda aggiungere; ogni immagine può compiersi pienamente soltanto quando lo sguardo di chi osserva si pone all’altezza dello sguardo di chi fotografa e percepisce nell’immagine proposta un sentimento anche suo, una sua propria emozione, magari inespressa e inaspettata.   IL BIANCO/NERO DI PASSEPARTOUT è realizzato con le fotografie di Manuela Scotto, Raffaella Lavagetto, Sabrina Toppino, Sandra Gallino, Fabienne Vigna, Patrizia Picco, Angela Balsamo.