Il fossile più incredibile: le uova di dinosauro (80 milioni di anni) portate ad Asti dal deserto del Gobi, Mongolia meridionale. Quello particolarmente raro: l’ammonite dalle colorazioni particolarissime proveniente dal Canada. Il pezzo che conferma la peculiarità paleontologica della nostra terra: tronchi di alberi mineralizzati di almeno 6 milioni di anni ritrovati in tempi recenti tra Motta di Costigliole e Govone: affascinanti per la storia in sé e per i cristalli di quarzo che li ricoprono, tempesta di minuscoli gioielli che brillano al sole. Tre esempi della ricchezza qualitativa della terza edizione di Hastagems (minerali, conchiglie, pietre lavorate) ospitata ieri nel chiostro del Museo Paleontologico. Alta affluenza, anche per la concomitanza con l’inaugurazione del nuovo spazio sotterraneo che ospita l’acquario preistorico e la mostra fotografica “Mondi sommersi nella spirale del tempo”. Molto vari i materiali provenienti da varie parti del mondo: fette di legno e le radici fossili delle conifere del Madagascar (90-130 milioni di anni), un ampio ventaglio di minerali indiani, strumenti della preistoria rivenuti in Mali (arpioni da pesca, asce di pietra, punte di frecce), cristalli di quarzo affumicati del Brasile, gioielli Tuareg, pietre dure (ambra, turchese, ametista, ecc.) lavorate per diventare monili. Un pezzo di Piemonte presente con la siderite della miniera di Brosso (Ivrea) e i granati della Valle Susa. Il Parco paleontologico astigiano, che ha organizzato la manifestazione, ha puntato anche su una novità assoluta: gli insetti, che hanno conquistato la curiosità dei visitatori con gli scarabei giganti africani, le locuste dell’Eritrea, le farfalle blu brasiliane e tanto altro. La creatività astigiana si è espressa con i lavori di carta di Chiara Ghi: molto richiesti i segnalibri con le immagini di balene, delfini, dinosauri accompagnate da frasi di scrittori celebri. Una trentina gli espositori e i sodalizi presenti: da quelli specialistici (Federazione europea dei gruppi mineralogici e paleontologici; Associazione piemontese mineralogia paleontologia) a quelli ambientali locali (Legambiente, Wwf, Lipu). Spazio anche al Museo geologico sperimentale di Giaveno, Museo paleontologico Maini di Ovada, graditi ritorni ad Hastagems, e alla cooperativa CSPS. Ottima affluenza alle visite guidate alle collezioni del Museo dei fossili, con le grandi balene a stupire e far riflettere sul valore storico e paleontologico delle terra astigiana.