Cresce ancora “Ponti letterari 2.0″ e nella seconda edizione, appena conclusa, pone nuove basi per rivedersi il prossimo anno.
Raccontare le storie dell'”altro”, attraverso le conversazioni con gli scrittori e le testimonianze dirette dei migranti coinvolti da percorsi di integrazione nell’Astigiano, si è rivelato, anche quest’anno, il modo migliore per cercare di superare i confini del pregiudizio e mettere in circolo dinamiche di conoscenza, condivisione e solidarietà.
Piene di spunti le conversazioni di Marisa Varvello, curatrice della rassegna, con gli scrittori Anilda Ibrahimi, albanese, e Kossi Komla-Ebri, togolese. Intense, e a tratti commoventi, le narrazioni delle mediatrici culturali Sabina Darova (Albania) e Fatima Issah (Ghana) intervistate dalla giornalista Laura Nosenzo. Chi non ha potuto seguire la diretta streaming sulla piattaforma Facebook (dove la pagina di “Ponti letterari 2.0” registra 250 persone) potrà seguire i video in differita: quello del primo incontro, in una settimana, ha superato le 600 visualizzazioni, mentre il secondo, in 48 ore, ne ha già registrato 300.
Molto soddisfatta Marisa Varvello: “La dimensione digitale della rassegna ha permesso di allargare gli orizzonti geografici sia in Italia, dove abbiamo toccato tutte le regioni, sia sorprendentemente all’estero: abbiamo infatti raggiunto Olanda, Francia, Albania, Stati Uniti e persino Brasile, Algeria e Lituania. Anche l’Astigiano ha risposto bene (più del 50 per cento del pubblico complessivo), mentre buone adesioni sono venute da Torino, Milano, Napoli e Roma”.
Significativo il fatto che si siano collegate anche realtà dove si attuano progetti di accoglienza e integrazione nell’ambito del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SIPROIMI/SPRAR), lo stesso in cui agiscono i Comuni promotori di “Ponti letterari 2.0”: Castellero, Chiusano, Cortandone, Monale e Settime. I cinque centri della Val Rilate operano nel Progetto Agape insieme all’Associazione culturale Piam.
Un altro dato significativo riguarda il pubblico femminile, più numeroso di quello maschile e con un’età (principalmente intorno ai 60 anni) che solitamente non ha nei social il contatto più immediato per comunicare. Tra i motivi di maggiore soddisfazione: la grande quantità di domande e riflessioni fatte arrivare agli ospiti durante le dirette e i circa 20 mila contatti che la rassegna ha incassato complessivamente grazie alle azioni digitali messe in campo dal laboratorio creativo di idee e innovazione “AquiHouston”. Molto apprezzate le letture dell’attrice Patrizia Camatel.