Ben diciassette reperti egizi del Civico Museo Archeologico di Asti, tra i quali la mummia da poco sottoposta a TAC al Fatebenefratelli di Milano, sono attualmente esposti al castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, alla mostra EGITTO NASCOSTO. Collezioni e collezionisti dai musei piemontesi.
La mostra, organizzata dalla Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino e dalla Fondazione Cosso di Pinerolo, vuole portare all’attenzione del pubblico (500 i visitatori la prima domenica d’apertura) le collezioni egizie dei musei piemontesi meno noti – rispetto al Museo Egizio di Torino – ed i personaggi che di quelle collezioni furono gli artefici.
Ecco perché nello spazio espositivo dedicato ai reperti “astigiani” sono presenti anche un pannello con un profilo biografico di Leonetto Ottolenghi ed una riproduzione fotografica del suo ritratto, eseguito a fine Ottocento da Michelangelo Pittatore.
La raccolta egizia del Civico Museo Archeologico si deve infatti in massima parte ad una donazione, nei primi anni del Novecento, di Leonetto Ottolenghi, esponente di una delle famiglie eminenti della comunità ebraica astigiana.
La mostra, curata da Sivia Einaudi, è poi arricchita da eventi come conferenze e laboratori didattici per bambini ed adulti.
Il catalogo, pubblicato dalla Silvana Editoriale di Milano, che presenta in copertina un pezzo “astigiano”, la statuina funeraria di Harugia, XXX dinastia (378-341 a.C.), comprende saggi di egittologi di fama internazionale tra cui Silvio Curto, già direttore del Museo Egizio di Torino, Alessandro Roccati, ordinario di Egittologia nell’Ateneo torinese, Sylvie Guichard, conservatrice al Dipartimento di Antichità Egizie del Louvre.
Tra le schede di catalogo, anche una dedicata a Leonetto Ottolenghi e alla collezione egizia del Civico Museo Archeologico, redatta dall’archeologa astigiana Mariacristina Marchegiani.
La mostra, inaugurata il 21 marzo, rimarrà aperta fino al prossimo 5 luglio.
Questo l’orario d’apertura:
martedì – domenica: 9.30 – 19.00; dal 18 aprile anche apertura serale fino alle 22.00 il giovedì e il sabato; chiuso il lunedì.
Per ulteriori informazioni: Fondazione Cosso, tel. 0121 376545 / www.fondazionecosso.it