Nell’anno della Fede, accanto alle iniziative organizzate dalla Diocesi di Asti ed in particolare al “Cortile dei dubbiosi”, è in corso ad Asti una rassegna di quattro appuntamenti teatrali e musicali di riflessione sulla crisi di valori sofferti da uomini e donne del nostro tempo dal titolo “Le sfide della Fede”; l’iniziativa è sviluppata dal Teatro degli Acerbi con il sostegno dell’Istituto Oblati di S. Giuseppe di Asti e dal Progetto Culturale della Diocesi. Teatro e musica sono i linguaggi  espressivi per focalizzare l’attenzione su alcune vicende di uomini e donne della Fede, evidenziare i loro percorsi, dubbi, scelte e “sfide” tra scienza e fede, tra l’uomo e Dio. La rassegna, che sta riscuotendo grande successo e seguito di pubblico, ha molteplici collaborazioni: dall’ Assessorato alla Cultura del Comune di Asti, alla Biblioteca Astense, all’ISRAT, all’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi. L’iniziativa è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti ed al sostegno di aziende: Uniongas Unogas Energia di Torino e le astigiane Cattolica Assicurazioni, Farmacia Alla Torre Rossa Liprandi, Calosso e Siccardi Impianti Elettrici-Cossombrato, Bosso Mario Impresa Edile-Fraz. Montemarzo-Asti. Il quarto e ultimo appuntamento sulla tematica “La Fede e la musica” è in programma venerdì 19 aprile alle 21 nella Casa del Teatro di Via Goltieri. Massimo Cotto proporrà una sua creazione originale per la rassegna dal titolo “La stazione di Zima, la declinazione di Dio nella canzone d’autore”. In scena con lui i cantanti Chiara Buratti ed Alexander Macinante ed il musicista Federico De Martino. Dio delle città e dio con la minuscola. Dio che è morto e hai un momento Dio? Dio strano che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare. Dio tra amore sacro e amor profano, Dio e ti vengo a cercare, Dio da ignorare o bestemmiare per paura di ammettere la propria piccolezza. Un viaggio di Massimo Cotto nella canzone d’autore italiana e internazionale per scoprire le molte declinazioni della divinità e per mettere in relazione l’orizzontale dell’arte con il verticale della spiritualità. E per illuminare con parole e musica chi fa questo bellissimo, assurdo mestiere. Commenta Massimo Cotto: “Stèphane Mallarmè, il più grande maestro del simbolismo francese, colui che ha rinnovato il linguaggio poetico moderno, diceva che la vita è fatta per sfociare in un libro. E, siccome spesso le corrispondenze della vita non sono univoche, ci sono certi libri che non si limitano a raccontare la vita ma la contengono. C’è un libro bellissimo che tutti dovrebbero leggere, se amano muovere l’aria dell’arte per respirare a pieni polmoni. Ne ho già parlato in Chelsea Hotel. S’intitola Just Kids, l’ha scritto Patti Smith e racconta la sua storia d’amore per la musica, per quel tempo che oggi è un non tempo dove l’arte si faceva spartiacque e divideva la tua vita tra un prima e un dopo, dove l’arte era acqua benedetta e fonte battesimale. Ci sono frasi che lasciano tracce che non si cancellano come impronta sulla sabbia, che sono edificate sulla roccia, come “L’arte canta di Dio e a lui appartiene in ultima istanza”. Un Dio c’è spesso, nella musica, anche quando non è citato. Fa parte della musica. È come il silenzio – non lo senti ma è parte di una composizione.” Interverrà Monsignor Francesco Ravinale, Vescovo di Asti. L’ingresso è gratuito. Per informazioni: Teatro degli Acerbi  cell. 339/2532921 – info@teatrodegliacerbi.it www.teatrodegliacerbi.it e su facebook  e twitter @teatroacerbi