“In questo tempo in cui il coronavirus ci impone limitazioni pesanti e modifica così profondamente le nostre abitudini, sento che alcune certezze della nostra fede siano ancora molto attuali. La prima è che il Signore è con noi, continua a volerci bene, a camminare con noi e a sostenerci. Quello che viviamo non è una punizione divina, dire questo è parlare di un dio che non è quello di Gesù Cristo. Il nostro Dio è Padre, è amore, è misericordia, risponde sempre al male con il bene, e dunque il nostro Dio rispetta la libertà e la vita dell’uomo e di tutto il creato. San Paolo ce lo ricorda efficacemente quando dice: “Nulla potrà mai separarci dall’amore di Dio”, neanche questo virus. Nella certezza che Dio ci ama non lasciamoci sopraffare dallo scoraggiamento e dall’ansia. Per fare questo è necessario accettare la situazione per ciò che è, senza panico ma anche senza minimizzare”. Sono le parole del vescovo di Asti Marco Prastaro che invita tutti i fedeli a pregare, amare e a rimanere a casa. Un invito, quello di rimanere a casa e a non uscire se non per esigenze inderogabili, che sottolinea le direttive imposte dal Governo, direttive che hanno portato anche alla sospensione delle Sante Messe, nonostante le chiese rimangano aperte per la preghiera individuale.

Proprio in questo senso monsignor Prastaro vuole dare la possibilità a tutti di comunque seguire la celebrazione eucaristica della domenica. La Messa delle 10.30 di domenica 15 marzo celebrata nella cappella del vescovado “a porte chiuse” verrà infatti trasmessa in streaming sul canale YouTube della Gazzetta d’Asti (hhttps://www.youtube.com/user/YouGazzetta).

I canali televisivi nazionali offrono molte possibilità di poter partecipare alla Celebrazione eucaristica, ma questa opportunità è il modo per realizzare un “incontro” della comunità diocesana e radunarsi intorno al pastore della Diocesi e rinforzare il senso di appartenenza alla Chiesa locale.

Inoltre al termine della messa sarà trasmessa una supplica particolare alla Madonna del Portone (registrata in precedenza), affidando alla materna protezione di Maria tutta la Diocesi e l’astigiano in questo momento così delicato.