Decimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2020 spegne 121 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 13 marzo 2020.

Ora siamo in prima linea

La notizia era nell’aria già mercoledì mattina quando il governatore della Lombardia Attilio Fontana aveva fatto esplicite richieste al governo. Chiusura delle attività commerciali in Lombardia appunto chiedeva. In serata il premier Giuseppe Conte nel corso di una diretta tv ha esteso queste istanze a tutta Italia. La firma del decreto che sancisce, dal 12 al 25 marzo, la chiusura di negozi, bar e ristoranti è arrivata poco dopo.
Di fatto rimangono quindi limitati gli spostamenti delle persone esclusivamente per motivi legati ad esigenze di lavoro e altre questioni indispensabili come la spesa o motivi di salute.
L’Italia intera, Asti ovviamente compresa, è quindi zona “protetta” per cercare di contenere l’epidemia di coronavirus, definita dall’Organizzazione mondiale della sanità, una vera e propria pandemia.
Conte, che ha nominato anche un commissario straordinario, Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, si coordinerà con Angelo Borrelli e con la struttura della Protezione Civile, ha sottolineato come l’Italia sia stato il Paese che più in Europa è stato colpito dal Coronavirus. Da qui la necessità di “compiere un asso in più, quello più importante” per la salvaguardia della salute della nazione.
Chiuse quindi da ieri, giovedì 12 marzo, tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità e delle farmacie.
Nessuna corsa ai supermercati, quindi, perché rimarranno aperti e riforniti.
Serrande abbassate invece nei pub, bar e ristoranti (che prima avevano l’obbligo di chiusura alle 18), nei negozi, nei centri estetici, parrucchieri e nei reparti aziendali che non sono indispensabili per la produzione.
Aperte invece farmacie, parafarmacie, banche, poste, assicurazioni, pompe di benzina, edicole, tabaccherie e ovviamente i punti vendita alimentari, dagli ipermercati ai supermercati, dai discount alimentari e minimarket. [L’articolo completo sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 13 marzo 2020]

Prega, ama e stai a casa

In questo tempo in cui il coronavirus ci impone limitazioni pesanti e modifica così profondamente le nostre abitudini, sento che alcune certezze della nostra fede siano ancora molto attuali.
La prima è che il Signore è con noi, continua a volerci bene, a camminare con noi e a sostenerci. Quello che viviamo non è una punizione divina, dire questo è parlare di un dio che non è quello di Gesù Cristo. Il nostro Dio è Padre, è amore, è misericordia, risponde sempre al male con il bene, e dunque il nostro Dio rispetta la libertà e la vita dell’uomo e di tutto il creato. San Paolo ce lo ricorda efficacemente quando dice: “Nulla potrà mai separarci dall’amore di Dio”, neanche questo virus.
Nella certezza che Dio ci ama non lasciamoci sopraffare dallo scoraggiamento e dall’ansia. Per fare questo è necessario accettare la situazione per ciò che è, senza panico ma anche senza minimizzare.

Mercati sospesi

Anche i mercati verranno sospesi, almeno ad Asti. Ne ha dato notizia il vicesindaco Marcello Coppo con un video su facebook, alla luce del nuovo decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella serata di mercoledì 11 marzo. Il dpcm prevede che i mercati di generi alimentari possano essere svolti solo ed esclusivamente in aree cintate e controllate. Ad Asti questo non è possibile, come ha dichiarato Coppo, e quindi i mercati cittadini verranno sospesi fino al 25 marzo.

Msa salva: ora è Msa Damper

Msa Damper, una cordata di imprenditori bresciano-milanesi sostenuta dall’Unicredit, si è aggiudicata la gara competitiva, bandita esattamente un mese fa, per la nostra ex-Msa. Un’unica offerta: la loro.
La vicenda della ex- Msa è ben nota. Produttrice di ammortizzatori, andata in fallimento il 27 gennaio scorso dopo l’arresto del suo titolare, Antonello Montante. Già presidente della Confindustria siciliana e paladino dell’antiracket, poi finito in disgrazia per corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa. Ha deciso di scontare i domiciliari ad Asti e, questo, ha creato qualche apprensione “abbiamo chiesto al curatore fallimentare, il commercialista torinese, Ferrari Lorenzo Filiberto” spiega Mamadou Seck, segretario provinciale ella Fiom Cgil “di vigilare affinché eventuali prestanomi non possano subentrare nella gara d’acquisto”.
Una quindicina di giorni fa il tribunale si era pronunciato favorevolmente per l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria a favore dei dipendenti che, essendo sospesi, fino a quel momento non avevano percepito né retribuzione e nemmeno contribuzioni per la pensione. La procedura di rivolgersi al tribunale è stata una tutela in più per i lavoratori. [L’articolo completo sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 13 marzo 2020]