Accogliere sogni e seminare giustizia. È questo il tema scelto per la terza edizione del Festival dei Popoli che si svolgerà ad Asti dal 21 settembre al 6 ottobre 2024. Una manifestazione che cresce, raddoppiando la sua durata per proporre al pubblico maggiori occasioni di informazione, riflessione e incontro sui temi delle migrazioni e dell’interculturalità. Un programma ricco di eventi diffusi in città, frutto di uno sforzo congiunto e di un lavoro corale messo in campo da una ventina di realtà tra enti, associazioni del terzo settore e comunità etniche dell’astigiano coordinate dall’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi. Il tema di quest’anno intende sviluppare il messaggio di Papa Francesco per la 110ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato concentrandosi su due aspetti complementari della mobilità umana: l’accoglienza delle persone migranti e il contrasto alle forme di ingiustizia che le vedono spesso protagoniste, in particolare il fenomeno del caporalato. Tematiche che verranno affrontate attraverso conferenze, tavole rotonde e presentazioni di libri – ci sarà spazio anche per la musica e il teatro – a cura di esperti che cercheranno di declinarle anche in chiave locale. Negli ultimi mesi, infatti, l’astigiano è stato protagonista di fatti di cronaca legati allo sfruttamento lavorativo di cittadini stranieri nel settore agroalimentare. Persone, in alcuni casi, ancora inserite nel sistema dell’accoglienza messo sempre più in crisi, tanto a livello europeo quanto a livello nazionale, da politiche mirate a contrarre lo spazio della protezione internazionale e dei diritti di richiedenti asilo e rifugiati.
Tra le novità di questa edizione si registra un crescente protagonismo delle comunità etniche che animeranno diversi appuntamenti. Non solo la camminata etnogastronomica “Eat&Walk”, ma anche incontri dove si parlerà di femminismi, migrazioni e colonialità in America Latina, si andrà alla scoperta della Nigeria, il “gigante d’Africa” e si rifletterà sulle insidie del concetto di integrazione. La collaborazione con la “Scuola di dialogo 2024/2025: Migrazioni e società” promossa dal Progetto Culturale, dalle Comunicazioni Sociali e dalla Commissione pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Asti, offrirà, inoltre, l’occasione di approfondire lo stretto legame che intercorre tra i cambiamenti climatici e le migrazioni forzate.
Anche quest’anno non mancheranno momenti di incontro e condivisione in un clima più festivo, come la “Corsa dei Popoli”, primo appuntamento della rassegna, il tradizionale “Corteo dei Popoli”, iconica rappresentazione della multiculturalità della nostra provincia e “La Tavola dei Popoli”, una cena multietnica all’insegna della convivialità delle differenze per tessere legami di fraternità.
In un periodo dell’anno particolarmente vivace sotto il profilo culturale per la nostra città, il Festival dei Popoli si inserisce come occasione di dialogo tra le nostre tradizioni locali a quelle di chi non è astigiano per nascita, ma di adozione, promuovendo anche uno sguardo più ampio sul fenomeno migratorio e stimolando una riflessione sul tipo di società che vogliamo essere.
Affinché i sogni di chi ci ha raggiunto da altre parti del mondo in cerca di condizioni di vita più degne non si trasformino in incubi e l’accoglienza non sia più associata a un gesto di carità bensì a una questione di giustizia.
Ecco il programma completo del Festival dei Popoli
Sabato 21 settembre, circolo parrocchiale del Sacro Cuore, via Mattarella, 2 – Asti: La corsa dei popoli. Corsa/camminata podistica non competitiva aperta a tutti.
Ore 14.30: ritrovo e iscrizioni al circolo parrocchiale del Sacro Cuore; alle 15.30: partenza mini-corsa per bambini e ragazzi all’interno del “Parco Fruttuoso”; per i bambini anche giochi tradizionali a stazioni proposti dalle comunità etniche; alle 16: partenza corsa/camminata categoria adulti con percorso collinare di 7 km (partenza e arrivo al circolo del Sacro Cuore).
Quota di iscrizione: mini-corsa 3 euro, corsa/camminata 7 euro (il ricavato verrà destinato a coprire parte dei costi di realizzazione del Festival dei Popoli).
Preiscrizioni e informazioni: corsa.popoli@gmail.com oppure 3669046708. Merenda finale. Omaggio a tutti i partecipanti e ai gruppi più numerosi. Si declina ogni responsabilità per eventuali danni a persone o cose prima, durante e dopo la manifestazione.
La corsa si svolgerà con qualsiasi condizione atmosferica.
Un’occasione di incontro e condivisione tra culture attraverso lo sport.
Domenica 22 settembre, dalle 17.30, con partenze scaglionate ogni 15 minuti, fino alle 19.30, dalla parrocchia di San Pietro, corso Genova, 14 – Asti: Eat and Walk. Camminata etnogastronomica per la città con degustazioni della cucina tradizionale albanese, brasiliana, gambiana, ghanese, italiana, moldava, nigeriana, pakistana, peruviana e ucraina.
Il cibo unisce e aiuta a far conoscere culture, usanze e costumi diversi. Attraverso un percorso a tappe che si snoderà per la città di Asti, le comunità etniche si racconteranno proponendo assaggi dei piatti tipici dei loro paesi.
Contributo di partecipazione: 1 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini fino ai 14 anni (il ricavato verrà destinato a coprire parte dei costi di realizzazione del Festival dei Popoli). Ai partecipanti verrà consegnata una mappa con indicazione delle tappe e delle relative degustazioni.
Prenotazione obbligatoria entro il 18 settembre 2024 scrivendo a: festadeipopoliat@gmail.com.
Martedì 24 settembre, alle 18, Foyer delle Famiglie, via Milliavacca, 5 – Asti: Caporalato: un fenomeno solo italiano? Alberto Perduca (già Procuratore della Repubblica di Asti) dialoga con Francesco Gianfrotta (già Presidente di sezione del Tribunale di Torino) e Ilaria Ippolito (Associazione Terra!).
In Italia il caporalato viene solitamente rappresentato come una questione di cronaca interna. In realtà si tratta di una piaga che affligge l’Europa intera, specie in ambito agricolo. L’incontro intende proporre un’analisi più oggettiva e contestualizzata del fenomeno con uno sguardo al quadro normativo e alle azioni intraprese dall’UE per contrastarlo.
Ingresso libero.
Mercoledì 25 settembre, alle 18, sala delle conferenze del Cpia, piazza Leonardo da Vinci, 22 – Asti: L’inte(g)razione vista dall’altro. Dialogo tra Deme Mbaye (presidente Asiap), Ousman Fanneh (presidente Gambiani Asti) e Ami Kamara (mediatrice culturale e rappresentante comunità ivoriana). Al di là del significato apparentemente vicino a quello di accoglienza, il concetto di integrazione ha ben poco di accogliente! “Integrare”, nel contesto migratorio, significa, infatti, annullare le differenze culturali dell’altro, ritenuto inferiore, omologandolo alla maggioranza dominante. L’idea di “interazione” pone invece l’accento sulla pari dignità delle culture, sulla critica alla pretesa superiorità occidentale, sullo scambio e la comunicazione paritaria.
Ingresso libero.
Giovedì 26 settembre, alle 18, sala del Seminario vescovile, piazzetta Seminario, 1 – Asti: Le sfide del diritto d’asilo in Europa e in Italia. Alberto Perduca (già Procuratore della Repubblica di Asti) intervista Cristina Molfetta (antropologa culturale, curatrice dell’annuale Rapporto sul Diritto d’Asilo della Fondazione Migrantes).
Le politiche dell’Unione europea e dell’Italia non solo stanno erodendo il diritto d’asilo, ma stanno addirittura tentando di smantellarne i capisaldi. In un quadro di pesanti violazioni dei diritti umani e delle convenzioni internazionali, ogni strumento sembra valido per perseguire lo scopo di escludere e per contrarre lo spazio della protezione internazionale e dei diritti di richiedenti asilo e rifugiati.
Ingresso libero.
Venerdì 27 settembre, alle 18, Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”, via Goltieri, 3 – Asti: presentazione del libro “Per una politica della dignitИ: Femminismi, migrazioni e colonialitИ in America Latina” di Laura Fano Morrissey. L’autrice dialogherà con Dennis Marcela Bejarano (antropologa sociale).
Con una metodologia femminista, posizionata e decolonizzata, Laura Fano Morrisey indaga la forte correlazione che esiste, in America Latina, tra il modello estrattivista e la violenza di genere e ci conduce al centro dei movimenti sociali che hanno infiammato un’area del mondo da sempre attiva nella sua dimensione partecipativa, terreno vivo dei movimenti femministi.
Ingresso libero.
Sabato 28 settembre, alle 16, con partenza dal Cpia, piazza Leonardo da Vinci, 22 e arrivo in piazza S. Secondo, Asti: Corteo dei Popoli.
Un’esplosione festosa di colori, lingue e culture da tutto il mondo per celebrare la bellezza della diversità reciprocamente accolta e condivisa e per conoscere il volto multiculturale del territorio astigiano.
Lunedì 30 settembre, alle 21, Teatro della parrocchia N. S. di Lourdes, piazzetta N. S. di Lourdes, 3 – Asti: Cambiamenti climatici e migrazioni forzate. Conferenza a cura di un rappresentante Unhcr, nell’ambito della “Scuola di dialogo 2024/2025: Migrazioni e società” e delle iniziative per il “Tempo del Creato 2024”.
Il cambiamento climatico è la crisi che definisce il nostro tempo e le migrazioni forzate una delle sue conseguenze più devastanti. Intere popolazioni ne stanno già pagando le conseguenze, in particolare le persone che vivono nei paesi più fragili colpiti da conflitti. Rifugiati, sfollati interni e apolidi sono tra i più colpiti dall’emergenza climatica. Molti vivono nei cosiddetti “hotspots” climatici, dove non hanno le risorse per adattarsi a un ambiente sempre più ostile.
Ingresso libero.
Martedì 1° ottobre, alle 18, Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”, via Goltieri, 3 – Asti: presentazione del libro “Vite ferme. Storie di migranti in attesa” di Paolo Boccagni. L’autore dialogherà con Paolo Maccario (Ufficio Pastorale Migranti della diocesi di Asti).
Hanno sfidato il deserto e il mare in cerca di un nuovo inizio. All’orizzonte c’è la speranza di una vita normale. Cosa succede in un luogo in cui non accade nulla? Le vite ferme abitano un ex motel di una periferia urbana, che parla per migliaia di altri luoghi di accoglienza e di confinamento. Nelle sue stanze si svolgono storie che dovrebbero restare invisibili, silenziose, ai margini della città. Basato su un paziente lavoro etnografico, il libro racconta la vita d’ogni giorno dei migranti con le loro stesse parole, fatte di desideri e di frustrazioni, di sogni e di incubi, di presenza e di assenze.
Ingresso libero.
Mercoledì 2 ottobre, alle 18, Sala delle conferenze del Cpia, piazza Leonardo da Vinci, 22 – Asti: Caporali, uomini, comunitИ. Tavola rotonda sul caporalato in agricoltura da una ricerca di Iref Acli con Gianfranco Zucca (Iref-Acli), Luigi Gilardetti (ricercatore), Claudio Riccabone (assessore Comune di Canelli e Caritas Canelli), Luca Quagliotti (segretario generale Cgil Asti) e Stefano Calella (segretario generale aggiunto Cisl Alessandria – Asti). Modera: Dino Barberis (direttore della Gazzetta d’Asti).
Una ricerca in cammino che indaga realtà diverse del nostro paese, ma la stessa storia, non nuova, del caporalato in agricoltura. Dati, idee, possibili soluzioni si confrontano in una tavola rotonda del e sul territorio con i ricercatori di Ires Acli, le organizzazioni sindacali, le associazioni. Ancora discriminazioni, ancora prevaricazioni ancora, sempre, gli “altri” vittime sacrificali di un sistema malato. L’altra faccia delle immagini patinate della nostra agricoltura di qualità.
Ingresso libero.
Giovedì 3 ottobre, alle 18, piazza Statuto, Asti: Persone, non numeri. Lettura dei nomi delle vittime delle migrazioni in occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza.
Lettura collettiva a staffetta aperta alla cittadinanza di una parte della Lista delle persone migranti morte nel tentativo di raggiungere e trovare un rifugio sicuro in Europa realizzata dalla “Rete Europea United for Intercultural Action”. Un gesto simbolico, ma concreto, per affermare la dignità di ogni individuo morto, abbattendo il muro dell’indifferenza che accompagna costantemente queste tragedie.
Alle 21, chiesa di San Domenico Savio, via A. Tosi, 30 – Asti: Senza frontiere: il linguaggio universale della musica. Concerto di Jane Plumbini e delle “Vocal vibes”.
La musica ha il potere di trascendere le frontiere culturali e linguistiche e di unire le persone in una sorta di abbraccio sonoro, dove la diversità diventa forza e la pluralità di suoni si trasforma in una celebrazione dell’umanità.
Ingresso libero.
Venerdì 4 ottobre, alle 18, Sala delle conferenze del Cpia, piazza Leonardo da Vinci, 22 – Asti: Nigeria, il Gigante d’Africa. Conferenza di Udeme Akpan Mbori (Comunità nigeriana di Roma) e Princess Inyang Okokon (Comunità nigeriana di Asti).
Con i suoi circa 230 milioni di abitanti la Nigeria è oggi il paese più popoloso del continente africano. È il più grosso produttore africano di petrolio ed è tra le trenta maggiori economie su scala mondiale. Al suo interno contiene 350 gruppi linguistici e vi si praticano, accanto all’Islam e al Cristianesimo, decine di religioni ancestrali. Bastano già questi pochi elementi per comprendere l’importanza che la Nigeria ha in Africa occidentale e nell’intero continente.
Ingresso libero.
Sabato 5 ottobre, Foyer delle Famiglie, via Milliavacca, 5 – Asti: LA TAVOLA DEI POPOLI: alle 19 preghiera interreligiosa; alle 20 cena internazionale, per prenotazioni scrivere a migrantes.asti@gmail.com entro il 29 settembre, costo 20 euro; dalle 21 animazione musicale.
Sedersi a tavola, insieme, per condividere lo stesso cibo, raccontarsi e ascoltare l’altro che si racconta. Una serata all’insegna della convivialità delle differenze e del dialogo tra i popoli per tessere legami di fraternità.
Domenica 6 ottobre, alle 21, Foyer delle Famiglie, via Milliavacca, 5 – Asti: “Di come precipita il doppio di un migrante ovvero L’AnciuvО suta prucess”. Spettacolo teatrale di e con Marco Gobetti.
Un uomo maliano precipita verso il centro della terra insieme a un uomo italiano, che riesce solo più a parlare in piemontese: a tradurre le sue parole in italiano, provvede l’uomo maliano. Perché precipitano?… Le vicende di due uomini si intrecciano in una piazza del Piemonte e finiscono nel mar Mediterraneo. Un monologo nato dal confronto con il pubblico sulle piazze, nel quale la lingua italiana si mescola a quella piemontese e si affrontano i temi del bracciantato e della migrazione.
Ingresso a offerta libera.