“Festa di S. Francesco di Sales patrono dei giornalisti (24 gennaio), Giornata diocesana del quotidiano cattolico “Avvenire” (27 gennaio), festa di S.Giovanni Bosco, fondatore della Congregazione Salesiana (31 gennaio). Semplice coincidenza o occasione di grazia per ripensare alle nostre modalità di comunicazione e ai messaggi che lanciamo, soprattutto in questo contingente momento storico, segnato da forti preoccupazioni nel vivere quotidiano, come hanno sottolineato nel loro recente messaggio i Vescovi del Piemonte e Valle d’Aosta? La Chiesa sente forte questa responsabilità di favorire una formazione delle menti e dei cuori attraverso un’informazione corretta, completa, imparziale sui fatti ed avvenimenti del nostro tempo e per questo volentieri la diocesi di Asti celebra la Giornata del quotidiano “Avvenire”; inoltre attraverso il settimanale cartaceo e online la “Gazzetta d’Asti”, i vari Uffici pastorali e in molte parrocchie c’è un impegno serio a vivere i nuovi ambienti, luoghi, spazi della comunicazione che trovano nelle reti sociali una forma rapida e familiare di contatto, soprattutto tra i giovani. Quella che nel passato si definiva “buona stampa” (come non ricordare I Memoriali-foglietti settimanali di S.Francesco di Sales nell’epoca delle lotte calviniste o la costante attenzione di don Bosco per la comunicazione scritta od orale soprattutto ai e sui giovani), ora richiede un bagaglio di competenze professionali non indifferenti – e le redazioni di organi di informazione lo sanno bene…- perché è necessario un utilizzo disinvolto, ma sapiente delle piattaforme tecnologiche multimediali, attraverso cui passa tutta la comunicazione a livello planetario. L’invito, pertanto, che si può fare a livello locale e interdiocesano è di orientarsi sempre più verso quei percorsi formativi ad un uso corretto, etico e responsabile dei media per essere preparati e per trasmettere queste competenze nei nostri ambienti, affinchè, come dice il messaggio di Benedetto XVI per la prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni, “le reti sociali- siano -“porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione”. Adriana Marchia, direttore UCS Diocesi di Asti