Son passati 12 anni dal progetto faraonico, non sostenibile e bocciato ripetutamente.

Vent’anni da quando l’Asti Cuneo doveva finire a ovest, ma poi nessuno dal proponente alla concessionaria ritennero che servisse indirizzare l’Asti Cuneo a Ovest, ma semmai a Est.

Quasi quarant’anni da una bretella leggera.

Ma i sogni di un’opera molto discussa abitano il sonno dell’Assessore Gabusi.

In questi anni sono nati quartieri: Corso Alba, quartieri di villette a San Carlo, Bellavista.Puntualmente rispunta l’opera, anche non quella faraonica, e puntualmente si accendono i riflettori in campagna elettorale.Se una strada ci deve essere deve tenere chiaramente conto della vivibilità, della vocazione dei quartieri, del territorio agricolo. E’ cambiato il mondo in questi vent’anni, è cambiato il territorio. Se la concezione di TSO che si adotta è quella antica, è un no grazie, se è una strada di servizio che usa in parte la viabilità esistente e tiene conto della produttività delle aree rurali, agricole è un’altra questione.Ci sono molte soluzioni per la mobilità che andrebbero studiate e applicate, peccato non siano una priorità, rende di più comunicare 40 milioni di euro per la TSO in termini elettorali.Mi vien da pensare come nel vecchio progetto ci fosse un cavalcavia su Corso Ivrea, osteggiato dai residenti e la soluzione alternativa arrivò con l’asfaltatura del tratto tra Via Ragazzi 99 e Corso Ivrea (pochi centinaia di metri) , o come la strada dalla Tangenziale Sud a San Fedele sia ancora impraticabile, o come non lavorino su nessuna soluzione per alleggerire il traffico parassitario su Asti migliorando trasporti per chi si deve recare in città (dal trasporto pubblico locale, al trasporto ferroviario).E’ noto a tutti che il traffico in città è parassitario e non di attraversamento, allora perchè non attirare fondi su veri progetti su mobilità sostenibile, trasporto ferroviario e idee innovative?Del progetto non sappiamo molto, se non un segno con la matita su qualche planimetria nello studio sulla mobilità, saranno spesi sicuramente nuovi fondi su uno studio di fattibilità, come se ne spesero per il gigante poi crollato tecnicamente e economicamente.Le domande rimangono? Qual è il progetto? Quale impatto avrà sui quartieri residenziali? Attraversa o no il SIC degli stagni Bellangero? C’è un progetto su casse di laminazione del Tanaro, Si innesterà su quali strade, il vecchio progetto era poco connesso con la viabilità, come sarà il nuovo?La tangenziale è passata molte volte in discussione in Consiglio Comunale, se ne è parlato? Si è discusso di un progetto specifico? C’è un progetto?

 Ovviamente se i Consiglieri Comunali hanno visto un tracciato disegnato con la matita o pennarello su una mappa, che interseca addirittura case e mai ne hanno discusso, figuriamoci se si è avuta una discussione con quartieri, attività produttive coinvolte.

Un tempo i progetti venivano discussi con popolazione e di sicuro in Consiglio Comunale, oggi parte l’annuncio dai Social e poi si fanno gli studi di fattibilità, che non conosciamo e non ci sono stati mostrati: ca va sans dire!

VIviamo nell’epoca dei progetti annunciati su Facebook, Ig e Twitter….non siamo a priori contrari, ma di cosa dovremmo discutere? Di un post degli Assessori regionali e del Sindaco?

Ambiente Asti