“La Federazione di Asti di Rifondazione comunista fa parte della coalizione che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Beppe Passarino, e ne condivide ora pienamente la posizione espressa per il ballottaggio. Peraltro come Partito, cioè come soggetto politico che ha ambiti di intervento più ampi di quelli comunali, vorremmo proporre alcune considerazioni. Il voto dell’11 giugno ha visto a livello nazionale un forte arretramento del PD e un buon risultato (in alcuni casi addirittura sorprendente) delle coalizioni che si ponevano alla sinistra del PD stesso con natura “mista”, cioè partiti e rappresentanti della società civile uniti, come ad Asti le liste che hanno sostenuto Passarino. E’ un segno questo (in linea con quello dato con la clamorosa vittoria del NO il 4 dicembre) che i cittadini vogliono tornare a contare e a decidere, e che sanno scegliere per il cambiamento là dove esso si presenta in forma di alternativa chiara ai poteri forti. E’ importante che questo flusso non si fermi, ed anzi si rafforzi in vista delle elezioni politiche del prossimo anno. Per questo in Asti deve essere rafforzata la posizione espressa da Passarino di essere contro la destra nel ballottaggio di domenica prossima. Non è certo facile per un partito come Rifondazione comunista andare oltre questa indicazione quando a contrastare la coalizione di destra in città è il Movimento 5 stelle, da noi così lontano nonostante la condivisione della campagna per il NO e di quella contro il teleriscaldamento (ma se fosse stato il PD non avremmo certo avuto più facilità ad esprimerci). Un passaggio di riflessione ancora oltre ci sentiamo peraltro in dovere di farlo, riprendendo il concetto di alternativa, ed è il seguente. Essere contro la destra al ballottaggio può avere significati molteplici, anche quello di astenersi, non recarsi a votare. Vorremmo dire chiaramente che il nostro appello non va nella direzione dell’astensione, perché questa implica che scegliere sia inutile, che le forze in campo si equivalgano, che siano sostanzialmente omologabili. Ci sentiamo di dire che non è questo il caso di Asti: le formazioni di destra che sostengono Rasero non sono oggettivamente equiparabili al Movimento 5 stelle quale si è espresso con il candidato Cerruti. Tenendo presenti e valutando queste differenze ognuno si esprima recandosi alle urne: un’alta affluenza al voto sarebbe già di per sé una vittoria della parte migliore della città”. Partito della Rifondazione Comunista, segreteria provinciale di Asti