bambina“Martedì scorso alle 8 è iniziato l’intervento al cuore della piccola Elisa terminato alle 13,30 al Gaslini di Genova.abbiamo avuto come sempre un momento di tensione quando il cuore è stato richiuso e lo si è fatto ripartire,avevamo gli occhi incollati sul piccolo cuore che per fortuna nel tempo stabilito ha ripreso a battere! Ad operarLa il primario Lucio Zannini (con noi nel viaggio umanitario in Etiopia-Sudan) e il dottor Francesco Santoro. Alla bambina è stata sostituita la valvola mitralica danneggiata dalla malattia reumatica che in Africa continua a mietere tante vittime, intervento che si previene in qualsiasi altra parte del mondo occidentale somministrando antibiotici in età scolastica. In Italia queste malattie non esistono più perchè in età pediatrica alla prima tonsillite si interviene con amossicillina sradicando così il germe (lo streptococco beta emolitico). A questo proposito mi ricordo il caso di un sarto italoeritreo conosciuto 5 anni fa in Eritrea che aveva organizzato una vasta campagna di prevenzione della malattia reumatica nelle scuole elementari semplicemente parlando delle frequenti tonsilliti che se non curate potrebbero danneggiare le valvole del cuore con danno irreparabile e correggibile solo con la sostituzione della valvola attuato nei primi anni di vita. A questa persona dovrebbero fare un monumento nel suo paese! Fra l’altro il signor Giovanni Mazzola, così il nome del mitico personaggio che ha imparato il mestiere di sarto in Italia ha vinto anche  una medaglia di bronzo alle olimpiadi di Roma nel 1964 nella specialità di ciclismo su pista. Abbiamo salvato la bambina che non poteva sopravvivere così ma si è creato un altro problema: purtroppo la piccola dovrà vivere controllandosi sovente il sangue per la coagulazione e quel che è ancor peggio non potrà mai affrontare una gravidanza. Il tutto perchè nel suo Paese queste cose non vengono affrontate sul nascere. Sto sempre aspettando anche il bambino ivoriano Guedouege di 12 anni che dovrà sottoporsi ad intervento al cuore per grave malformazione congenita. Abbiamo dei grossi problemi per l’ottenimento del visto perchè essendo orfano di entrambi i genitori dall’ambasciata italiana vogliono fra i tanti altri documenti  una dichiarazione di espatrio presentata dal tutore che dovrebbe essere lo zio. Ho portato alla piccola Elisa un bell’uovo di Pasqua che potrà poi assaggiare dopo il tempo previsto in rianimazione nel post intervento. Come sempre il personale tutto è stato impareggiabile prodigandosi per assistere la piccola e la madre che abbiamo poi scoperto essere incinta del nono figlio. Vivono a circa 100 km dal primo ospedale per cui dovranno organizzarsi per i controlli periodici. Tutti questi interventi hanno un costo perchè i bambini non essendo  italiani devono pagarsi tutto il costo dell’intervento e della degenza per cui se ci date una mano almeno in sede di dichiarazione dei redditi per il 5x 1000 che a voi non costa nulla ma per noi è molto utile. Il CIS può beneficiare del 5 x 1000,le libere donazioni sono fiscalmente deducibili (Codice fiscale: 91009530055). Bisogna ricordare che oltre alle grandi associazioni di volontariato internazionale o nazionale esistono anche le piccole che lavorano nell’ombra. Ieri mattina con il fiorista di Canelli Risso sono andato a portare tramite furgone tantissimo materiale monouso per sala operatoria con anche un ecocardiografo portatile,  defibrillatore ecc al porto di La Spezia dove sta per partire un container per il piccolo ospedale Balabala gestito molto bene da italiani a Gibuti. Ringrazio la Protezione civile di Canelli per la disponibilità accordata. Ci sono nel mondo realtà italiane che andrebbero valorizzate ma purtroppo rimangono sconosciute. In questi viaggi ne ho conosciute molte”. Pier Luigi Bertola, presidente onlus CIS