“Il Testo Unico delle leggi sugli Enti Locali all’art.239, elenca le funzioni dell’organo di revisione che è chiamato a svolgere vigilanza sull’attività contabile dell’ente, ma anche ad esprimere “motivati giudizi di congruità, di coerenza e di attendibilità di programmi e progetti, oltre ad esprimersi sulle modalità di gestione dei servizi e sulle proposte di costituzione o di partecipazione ad organismi esterni”. Dalla lettura del parere contrario all’assestamento del bilancio 2014, non resta che prendere atto di come i Revisori abbiano svolto il loro compito esattamente secondo normativa. In sintesi hanno rilevato i gravi ritardi sulla realizzazione del Pisu con le prevedibili ricadute negative sul bilancio del 2015, manifestato preoccupazioni sul mancato incasso di tasse e sanzioni emesse, segnalato ancora una volta la mancanza del piano industriale dell’ASP, erogatrice dei principali servizi urbani, ed infine sottolineato il loro mancato coinvolgimento nell’analisi sull’operazione del teleriscaldamento. Tutto ciò al Sindaco Brignolo deve aver dato evidentemente molto fastidio: costoro hanno osato esprimere un parere contrario all’assestamento del bilancio 2014 rallentando l’azione amministrativa della sua giunta. Peccato che quel parere contrario sia stato pronunciato dopo aver ripetuto per l’ennesima volta i rilievi che avevano indotto in precedenza lo stesso Collegio ad esprimersi, seppur in modo favorevole, tuttavia con mille riserve. La soluzione Brignolo l’ha trovata: invitare gentilmente i Revisori a dimettersi. Già, perchè il Sindaco, per quanto indispettito, non può rimuoverli dal loro incarico se non per inadempienza ai propri doveri. Ma le inadempienze, a nostro avviso, sono proprio da parte del Sindaco che avrebbe dovuto già da tempo prendere atto dei rilievi ed adeguare il bilancio, oppure motivare in un provvedimento, e non con polemiche sui giornali, perché intende procedere diversamente. I revisori non sono consulenti del Sindaco, ma svolgono piuttosto la loro attività a servizio di tutto il consiglio comunale, a tutela dell’ente e dei consiglieri, anche di quelli che in tutta tranquillità approvano un assestamento con il parere contrario e senza fondate motivazioni. Noi invitiamo il sindaco a recedere da questo atteggiamento che sembra un suo colpo di testa condotto in solitaria (tant’è vero che l’assessore al bilancio Bianchino non si è pronunciato) e gli suggeriamo di cominciare a costruire un rapporto positivo e di collaborazione con i Revisori, anche attraverso un atto di umiltà nel riconoscere gli errori gestionali di questi 2 anni: la conduzione del Pisu Citato nel parere contrario ne è un chiaro esempio. I Principi di altri tempi volevano cancellare dalla loro corte tutti coloro che la pensavano diversamente. Non così dovrebbe fare un Sindaco del 2014”. Anna Bosia, Uniti per Asti