CLAUDIO BRUNO CONFCOMMERCIO ASTI GAZZETTA D'ASTI“Il Consiglio Comunale di Asti dovrà esaminare nei prossimi giorni due pratiche che riguardano  nuovi insediamenti commerciali di GDO (grande distribuzione) ; il primo in Viale Pilone che non è il   “trasferimento” degli attuali locali della “famila” ma il raddoppio della superficie di vendita in quanto   verrebbero costruiti altri 1800 mq. di fronte a quelli già esistenti ( e non dimentichiamo che lo stesso   “marchio” aprirà in Corso Venezia area ex mercato ortofrutticolo !) la seconda area , di 2500 mq. , è in   Corso Alessandria ex Perino.  La posizione di Confcommercio è chiara e nota da tempo e potrebbe sembrare persino superfluo ribadire   ancora una volta che ad Asti non c’è più spazio per nuovi insediamenti di questo tipo e che sono ben altri   gli insediamenti produttivi di cui ha bisogno la città e proprio per questo vorremmo chiedere al Consiglio   Comunale e ad ai consiglieri chiamati ad esprimersi , quali sono le motivazioni che dovrebbero indurli   a fare questo tipo di scelta , se identificano in tutto ciò il tentativo di salvaguardare ed in qualche modo   favorire il commercio tradizionale , se credono che cosi facendo verranno mantenuti livelli di vivibilità e   di sicurezza nel centro storico , oppure se tutto ciò non rischia di essere fortemente compromesso con   gravi danni alla economia ed alla occupazione , perché aumenteranno inevitabilmente le chiusure delle   attività storiche del commercio ed artigianato locale.  Contrariamente alle tante ventilate previsioni , viviamo dopo cinquant’anni un momento di preoccupante   “deflazione” , assistiamo cioè ad con un calo dei prezzi che non significa ripresa ma che rischia invece di   fare accelerare il “default” e la “chiusura” di molti negozi ed attività del centro storico.   Ci auguriamo che l’Amministrazione ed il Consiglio Comunale siano consapevoli degli effetti che potrebbe   produrre per il commercio tradizionale un ulteriore aumento della concorrenza tramite l’insediamento di   queste due nuove aree , ammesso che si possa considerare tale , la Confcommercio forte delle proiprie   convinzioni manifesta la propria contrarietà.   Le scelte comportano sempre delle responsabilità sia nell’un caso che nell’altro di cui si è chiamati in   qualche modo a risponderne , noi certe risposte preferiremmo averle prima che sia troppo tardi”. Claudio Bruno – Confcommercio