ospedale“L’obiettivo dell’associazione “Tribunale dei diritti del malato”, di migliorare la qualità dell’ambiente nella zona intorno all’ospedale, è lo stesso che muove anche l’amministrazione comunale che, avendo assunto con il “Patto 20-20-20” l’impegno di ridurre del 20% l’inquinamento in sette anni, ha scelto tra l’altro di promuovere la collaudata tecnologia del teleriscaldamento, già presente in 150 città italiane. Il progetto di Asti Energia e Calore (AEC) prevede di sostituire la centrale termica esistente dell’ospedale con un moderno sistema di “trigenerazione” in grado di produrre l’ energia elettrica, il caldo ed il freddo per l’Ospedale stesso, ed il caldo per i fabbricati comunali, palestre, scuole e condomini utilizzando un unico combustibile (esclusivamente metano), incrementando di molto l’efficienza e riducendo in modo significativo le emissioni degli ossidi di azoto (NOx) e di anidride carbonica (CO2). Se tutti i potenziali condomini censiti si allacceranno, la nuova centrale potrà operare a pieno regime e si otterrà di ridurre le emissioni di ossidi di azoto dalle attuali 18 ton/anno a 2,95 ton/anno e con una riduzione di CO2 pari a -2.400 ton/anno Se (come paventato dalla lettera) si dovessero allacciare pochi, o addirittura nessun’ altro edificio (ipotesi improbabile visto il risparmio economico per l’utenza) oltre all’ospedale, il beneficio ambientale sarebbe inferiore (perché rimarrebbero accese delle caldaie condominiali maggiormente inquinanti), ma comunque significativo: le emissioni di ossidi di azoto NOX scenderebbero dalle attuali 7,75 ton/anno  a 2,25 ton/anno. Questo importante risultato sarà possibile grazie all’installazione di sistemi catalitici scr;  inoltre a garanzia dei dati dichiarati in fase autorizzativa i valori delle emissioni  saranno monitorati in modo costante e validate dall’Arpa. La centrale di trigenerazione, che verrà realizzata nel pieno rispetto dei limiti acustici previsti nell’area, è stato studiata con un profilo architettonico che rispettasse la zona di intervento e che si integrasse nel contesto ospedaliero in modo armonico con i volumi dell’Ospedale e con la vegetazione circostante”. Flavio Doglione, presidente AEC Spa