Più ancora del contrappunto ai provvedimenti della giunta Rasero, che l’opposizione in consiglio comunale mette in musica da tempo, senza raccogliere eco alcuna, ha fatto la differenza la decisione del candidato sindaco Paolo Crivelli di comporre il programma di governo avvalendosi del contributo della “cittadinanza attiva”. Abbiamo apprezzato la scelta e ci proponiamo di valorizzarla, perché mostra l’intenzione di non lasciare sotto traccia la disuguaglianza, sempre più strutturale, che segna lo scenario sociale della città, e il suo tessuto urbano. La stessa disuguaglianza che la giunta in carica invece conferma, da tempo, assecondando lo scorrere dei flussi della economia neo-liberale, lungo i principali assi viari della città.

Come dimenticare allora la marcia trionfale dell’assessora Cotto e della candidatura di Asti al titolo di capitale europea del volontariato, nonché la coeva delibera (22 novembre 2021) con annessa variante al Piano Regolatore, che ha dato il via libera ad un insediamento logistico della Amazon, auspice l’assessore Coppo ? Una marcia trionfale accompagnata su itinerari paralleli dal Sindaco Rasero che, vestendosi da donna, cioè facendo il brand di se stesso, ad imitazione di Bezos, ha fatto finta di condividere la denuncia della violenza sulle donne animata dai movimenti lgbt e femministi ?

Di questo filantrocapitalismo di lungo corso, si è nutrita la giunta Rasero, con spregiudicatezza e con il consenso di un ceto medio cittadino più o meno impoverito, nonché paradossalmente, di quella parte della popolazione delle periferie che, dopo aver subito il peggio di quella disuguaglianza, vive adesso, in modo rancoroso, la sua irrilevanza sociale, il suo assoggettamento e la sua economia della sopravvivenza.

Che fare ?

Innanzi tutto non edulcorare questa realtà, spalancarne le domande, come il candidato Crivelli e l’opposizione consiliare che lo sostiene, hanno scelto di fare. In secondo luogo non indugiare troppo in raffinate analisi e idealistiche scelte di campo, considerando che al di là di una possibile e ovviamente auspicabile vittoria elettorale, i tempi del cambiamento reale sono di fase storica.

Infatti, ciò che la cittadinanza attiva di più lungo corso, annuncia nelle sue più radicate e radicali esperienze è ancora solo una premessa. Nelle periferie di cui si parla, bisogna esserci anima e corpo, attivamente, con pratiche sociali di contrasto della povertà e della disuguaglianza, oppositive del degrado civico e climatico, critiche di ogni forma di discriminazione e ghettizzazione. Bisogna esserci considerando bene comune tutto ciò che garantisce una vita dignitosa, un buon vivere.

Chi scrive, come è noto, è impegnato da tempo, in questo difficile compito. Frequentando in fasi storiche diverse, reti nazionali e locali di “cittadinanza attiva” nella convinzione che “non se ne esce da soli” chi scrive, il kollettivo del Coordinamento Asti-Est, si è allontanato da ogni corporativismo e identitarismo ed ha assunto come scenario della propria azione quello imposto dalla “ennesima metamorfosi del capitalismo”, quello finanziario, globale e predatorio di cui si parla. Dunque il tempo di chi scrive non è quello della prossima campagna elettorale ma quello futuro di una antica canzone che recitava “il riscatto del lavoro, del lavoro opra sarà”.

Approssimare quel tempo è il nostro compito, e può concorrervi questo dialogo/confronto con Paolo Crivelli che ovviamente confermiamo. Ovviamente sui tavoli della annunciata e auspicabile nuova maggioranza porteremo le nostre “antiche” rivendicazioni di cui, di seguito, diamo una sintesi.

1) azioni di valorizzazione della erp negli insediamenti di via Madre Teresa di Calcutta (tetti blu) e di C.F. Cavallotti:

a) la disponibilità di una struttura, all’interno dei due insediamenti (alloggio o prefabbricato) dove le associazioni possano svolgere le loro attività e dove i funzionari dell’Atc e dell’Assessorato ai SS, possano avere un rapporto più diretto con gli assegnatari e con i volontari delle associazioni.

b) un programma trasparente di gestione delle aree pubbliche e la presenza riconoscibile (orari, e luogo di presenza) di un vigile urbano e di un mediatore culturale;

c) restituire agli organismi dell’autogestione l’amministrazione dei condomini Atc (adesso esternalizzata).

2) azioni di accrescimento del patrimonio immobiliare dell’atc:

a) il completamento della costruzione dell’edificio di erp di via Ungaretti (36 alloggi), sottraendolo alle previsioni del Pinqua;

b) la cessazione delle privatizzazioni di alloggi di erp.

c) la rigenerazione dell’edificio “occupato” di via Allende, in “bene comune” da destinare ai progetti di “prima la casa”.

3) Proposta di valutazione di un possibile percorso per dotare il Comune di Asti di un Regolamento per l’acquisizione al patrimonio comunale, la riqualificazione e il riuso, anche attraverso la concessione a terzi, di beni in stato di abbandono nel territorio comunale, sulla falsariga di quanto già in atto all’interno del Comune marchigiano di Terre Roveresche: file:///home/alessandro/Scaricati/regolamento%20acquisizione%20coattiva%20_%20t.r.pdf

4) Interventi dell’amministrazione comunale per favorire la disponibilità dell’ingente patrimonio edilizio privato e pubblico inutilizzato in città e analiticamente censito dalla stessa amministrazione comunale nel 2014: http://www.altritasti.it/index.php/asti e-provincia/1869-completato-il-censimento-degli-immobili-vuoti-di-asti

http://www.altritasti.it/index.php/asti-e-provincia/1871-il-patrimonio-immobiliare-oggi-esistente-nella-citta-di-asti

Carlo Sottile, Michele Clemente, Santina Stennardo, Egle Piccinini, Brunella Testoni, Luisa Rasero e Samuele Gullino per il Coordinamento Asti-Est.