“La decisione di tutelare il paesaggio vitivinicolo del Monferrato, Langhe-Roero come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco rappresenta il riconoscimento del suo “eccezionale valore universale” e sottolinea la sua straordinarietà.
Non ci troviamo di fronte a semplici bellezze naturali o a spettacolari costruzioni architettoniche. Siamo di fronte a un paesaggio modellato nel tempo dall’uomo con la fatica e il sudore. Gli uomini e le donne delle nostre terre hanno coltivato con le loro braccia le nostre colline, plasmando la natura fino a raggiungere questo risultato eccezionale e organizzando intorno a questo la loro vita e la loro cultura.
E’ uno di quei pochi casi in cui l’interazione dell’uomo con l’ambiente che lo circonda produce insieme bellezza, cultura e risultati economici. Spesso la produzione di ricchezza deturpa l’ambiente, non lo tutela esaltandolo come è invece avvenuto.
Monferrato, Langhe-Roero concorrono fortemente alla fortuna della viticoltura piemontese, estesa in regione su 44.579 ettari di vigneto, (circa il 7% del vigneto Italia) sui quali nel 2013 sono stati prodotti oltre 2,5 milioni di ettolitri di vino, di cui il 60% esportato, per un valore riscontrato nel 2012 di circa 1,4 miliardi di euro. In Piemonte sono 20.406 le aziende a indirizzo vitivinicolo.
Il riconoscimento dell’Unesco avrà un forte impatto su Monferrato, Langhe-Roero e sul sistema del vino piemontese, per la evidente promozione che ne deriverà e per l’attrazione che un sito Unesco ha sul piano turistico, culturale, enogastronomico. Sarà compito della Regione lavorare per valorizzarlo ulteriormente, in modo che continui a produrre bellezza e ricchezza”.
Giorgio Ferrero