GIORGIO GALVAGNO“Per nascondere l’immobilismo del Comune e la cattiva coscienza della sua amministrazione il sindaco Fabrizio Brignolo reagisce ogni volta a testa bassa verso qualunque osservazione,  ancorché   pacata e costruttiva, che come opposizione riteniamo di rivolgergli  per quelle iniziative che ci appaiono contrarie all’interesse della città. Un caso tipico di questo modo di fare riguarda il “nuovo”  Palazzo dello sport che l’amministrazione comunale annuncia  di voler fare  ex novo abbandonando i progetti in corso per avventurarsi su una strada che lei stessa giudica di assai problematica realizzazione; in realtà un fallimento annunciato. Temiamo infatti che si tratti di un semplice  “effetto d’annuncio” cioè di un inganno bello e buono per far bella figura senza  pagare il dazio: sappiamo il tempo che ci vuole per ripartire da capo, i costosi progetti (con retativi incarichi. A chi?), le  nuove procedure, ecc.  E’ una iniziativa  che getta tutto alle ortiche ( in questi due anni che cosa hanno fatto di concreto?) e pregiudica la possibilità di avere un nuovo Palasport. E’ un po’ quello come per il vecchio Ospedale, per la Maternità, per l’ex Upim, e per una quantità di altre iniziative date sempre come risolte e in realtà ferme, nell’immobilismo più totale.  Il sindaco mandi piuttosto avanti ciò che è in cantiere recuperando i progetti e finanziamenti che gli abbiamo lasciato. Il nervosismo del sindaco è però tale che lo porta a fare delle affermazioni senza senso comune come quando afferma che i soldi per il Palasport sono stati spesi per altro. E’ certamente vero che la mia amministrazione ha investito molto nella cura e manutenzione della città, degli asili, scuole,  giardini, strade, illuminazione. Per non parlare del settore sociale e culturale. Meno male che la città è stata tenuta bene perché  altrimenti ora saremmo veramente allo sbando. Però,  i soldi per queste iniziative che rendono  la città ancora bella e ordinata (adesso  sempre meno) sono frutto di interventi e finanziamenti “straordinari” che non hanno pesato un euro sul bilanci del Comune. Altroché! Non solo ricordo che abbiamo lasciato nelle casse del comune un attivo di oltre 4 milioni e  bel 14 milioni di finanziamenti per opere, progetti e iniziative a favore della città. Un piccolo tesoro per il quale non chiediamo di dirci grazie,  ma almeno di  spenderli bene. PS. Non per mettere il dito sulla piaga, ma  se per riparare l’orologio del Municipio ci vuole oltre un mese, bisogna essere  cauti nel fare certe dichiarazioni trionfalistiche”. Giorgio Galvagno