Giovanni Pensabene“e la chiamano estate questa estate senza te..” recitava un successo degli anni ’60 di Bruno Martino. Oggi, a proposito dell’accordo Renzi/Berlusconi sulla legge elettorale, potrebbe recitare così: e la chiamano democrazia questa democrazia senza te. Il “porcellum” è tale, una porcata appunto, perché toglie agli Italiani il diritto di scegliere i propri rappresentanti con il voto di preferenza e perché consente a chi prende un voto in più di avere il 55% dei deputati alla Camera. L’accordo Renzi/Berlusconi lascia di fatto inalterati questi aspetti.  La porcata non è meno porcata se i deputati sono nominati a gruppetti di 5/6 su tanti collegi anziché in gruppi più numerosi su meno collegi. Sempre nominati sono! Non si capisce perché se i candidati sono scelti con le primarie siamo di fronte ad una grande prova di maturità e democrazia, mentre se devono farlo sulla scheda elettorale vera e propria i cittadini diventerebbero ricattabili e il voto sarebbe a rischio inquinamento. La verità è che si preferisce continuare a “nominare” i parlamentari così, loro sì, continuano ad essere ricattabili. Per quanto riguarda il premio di maggioranza continuerebbe ad essere elargito in misura abnorme, fino al 18%! La legge elettorale  del 1953, voluta dalla DC, dava un premio di maggioranza, massimo del 15%, al partito o coalizione che comunque avesse ottenuto almeno il 50% più uno dei voti: provocò enormi manifestazioni di dissenso e passò alla storia come “legge truffa”. Questa che regala la maggioranza assoluta della camera a chi raggiunga appena il 35% dei consensi come dovremmo chiamarla? “Legge rapina a mano armata”? Una cosa però l’hanno, tristamente, indovinata, il nome: Italicum, ha una sinistra assonanza con Italicus. Nel caso del treno Italicus, la strage fascista del 1974 provocò decine di vittime innocenti. Nel caso della legge elettorale Italicum, in nome della stabilità, la strage, “democratica” si intende,  sacrificherà i diritti elettorali di alcuni milioni di Italiani che si ostinano a votare, seguendo la propria testa, quelli che loro chiamano “partitini”, che a loro dire sono la causa della instabilità dei  loro governi. Governi che in questi 20 anni hanno goduto di maggioranze larghe e larghissime e che hanno governato in nome del liberismo più sfrenato facendo pagare immancabilmente il conto alle classi sociali più deboli, proteggendo privilegiati, evasori, speculatori e rendite parassitarie. C’è ancora qualcuno che farnetica sulla caduta del primo Governo Prodi a causa di Bertinotti ma si dimentica, puntualmente, di ricordare che Rifondazione chiedeva il rispetto del programma elettorale con l’aumento delle pensioni minime e la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore, introdotte qualche tempo prima da Jospin in Francia e non toccate più neanche dai governi di destra. Prodi è caduto esattamente quando avrebbe dovuto fare qualcosa in favore dei lavoratori e dei pensionati. Ergo, se volete fare le riforme elettorali a vostro uso e consumo  abbiate almeno il pudore che ha avuto Calderoli e continuate a chiamarle con il loro nome: porcate!”

Giovanni Pensabene