astimusica“In questi giorni, in due città non distanti tra loro, Asti e Barolo, cittadini e operatori stanno discutendo sulle sorti delle loro rispettive manifestazioni musicali: Asti Musica e Collisioni festival. Un dibattito nato per opposte ragioni. Ad Asti, città della Barbera e di Paolo Conte (e del compianto Giorgio Faletti), l’assessore Massimo Cotto, fine musicologo e ideatore della kermesse, ha annunciato che la ventesima edizione di Asti Musica un altro anno non si farà. La manifestazione, che offriva tanti spettacoli a ingresso libero, ha sofferto per i pochi incassi (a fronte di modesti contributi) e ha ricevuto la mazzata finale dalla protesta sollevata da alcuni residenti di piazza Cattedrale per i decibel, a loro dire, troppo elevati. A Barolo, elegante paese delle Langhe patrimonio dell’Unesco, Filippo Taricco, direttore artistico di Collisioni, che al contrario ha raccolto un enorme successo (100mila visitatori in quattro giorni), ha spiegato come la manifestazione sia giunta a un bivio: il festival è cresciuto così tanto da dover essere ridimensionato, oppure aprendo alla collaborazione di città vicine. Prima ancora che scaturisse il dibattito, reduce dai concerti dei Deep Purple e Neil Young, mi ero posto il problema: Dopo questi giganti del rock chi mai potranno invitare a Barolo per l’edizione del 2015?. La risposta (un sogno, per adesso) l’ho trovata, ragionando con amici appassionati di musica. A ottobre uscirà «The Endless River», l’album inedito dei Pink Floyd, con registrazioni risalenti al 1993-’94. Quest’anno, 2014, è anche il ventesimo anniversario di The Division Bell, ultimo capolavoro della band londinese. Chi inviterà David Gilmour, leader e chitarrista dei Pink Floyd superstiti, a suonare al proprio festival avrà vinto la scommessa: gli eventuali problemi «evaporeranno» da soli. P.S. Sono un sognatore, ma non solo. «Asti Musica», oggi, può risorgere solo con la Musica, con la «M» maiuscola. Quella di invitare personaggi del calibro di David Gilmour è una provocazione sino a un certo punto. Dopo la divisione del gruppo (1985), i Pink Floyd tennero concerti in città non più importanti della nostra: nel parco di Monza (1989) e a Modena nel 1988 e 1994. Negli ultimi anni, il leader Gilmour, detto «Dave», ha pubblicato album solisti e suonato in palestre e teatri, oltre che negli stadi. Barolo, paese infinitamente più piccolo di Asti (anche se più ricco), ha dimostrato che i sogni si realizzano, credendoci. Gli sponsor arrivano, persino la Saclà astigiana, se la formula e vincente. Dicono che Bob Dylan, i Deep Purple e Neil Young a cantare a Barolo sono venuti volentieri. Proviamoci anche noi, magari in collaborazione con Collisioni festival, a invitare David Gilmour, se non a un concerto vero e proprio anche solo a presentare «The Endless River», l’album in studio inedito che uscirà ad ottobre 2014”. Stefano Masino