astimusica“Ho letto sui giornali locali, lo sfogo dell’assessore comunale Massimo Cotto sulla crisi di Asti Musica. Spero che l’assessore, per la sua competenza e passione, ci ripensi e resti ancora per anni alla guida della manifestazione, che sotto la sua direzione artistica ha raggiunto notorietà e livelli eccellenti. Nell’intervista l’assessore fa il confronto con un’altra manifestazione analoga tenuta in questi giorni a Barolo, «Collisioni festival». In quel paese adagiato sulle vigne, angolo superbo del patrimonio Unesco, ha spiegato Cotto, tutti i cittadini sono compatti e collaborano alla buona riuscita dell’evento. Budget a parte (sette volte superiore quello di Barolo, dovuto in massima parte a contributi privati), la forza di Collisioni sta in questa unione e nella forza del volontariato. Sono stato a Barolo questi venerdì 18 e lunedì 21 luglio. Da mesi serbavo in «cassaforte» i biglietti per i concerti dei Deep Purple e Neil Young, leggende viventi che hanno contribuito a scrivere la storia del rock. Per ascoltarli ho speso in tutto 71 euro (28+43), ma avrei dato di più. Quindi, non è una questione di soldi. Da quando è arrivato Bob Dylan, nel 2012, Collisioni di Barolo è stato proiettato nel circuito internazionale della musica. 10mila persone paganti ogni sera per assistere al concerto in programma; anche sabato sera, per Elisa. Quello che colpisce di più, però, quando arrivi a Barolo, è la location. Venerdì pomeriggio, prima di entrare nella piazza del concerto, con amici abbiamo approfittato per fare una visita a La Morra, quota 550 metri s.l.m., dal cui «belvedere» si possono ammirare tutte le Langhe: da Monforte a Barbaresco, una valle verde armoniosa e omogenea, tra vigne regolari che sembrano dipinte e castelli in muratura perfettamente ristrutturati. Quello del luogo non è un problema secondario. Quando va ad assistere un concerto, la gente sente il desiderio d’evasione: si lascia alle spalle per qualche ora caos, traffico e smog. Generalmente, in tutto il mondo, i siti scelti per tali raduni si trovano in zone periferiche. Vengono svolti nelle piazze, all’interno di una città, solo nel caso di piccoli ammassamenti. Ora, tra i problemi di Asti Musica, si è sollevata forte la protesta di alcuni residenti di piazza Cattedrale, a causa dei decibel alti subiti durante la preparazione e lo svolgimento della manifestazione. In passato lo stesso era accaduto in piazza Roma. I cittadini sono i soliti piantagrane? Al di là di questo, vero o no, è necessario ripensare a possibili nuove location per concerti. Guardando al capolavoro Barolo, io vedrei bene una zona verde e sufficientemente vasta come la regione di Viatosto o la sottostante Val Rilate (si tratterebbe di cercare un idoneo terreno), riservando le piazze cittadine per lo svolgimento delle conferenze o piccoli concerti. Chi ama i Deep Purple e Neil Young non farebbe certo storie per raggiungere i propri miti al di fuori delle mura cittadine. Gli stadi, che generalmente ospitano i grandi concerti, sono costruiti in periferia”. Stefano Masino